In un momento cruciale per la manutenzione del litorale marchigiano, il cantiere in mare di Metaurilia è stato riattivato con l’ingresso del primo carico di scogli del nuovo anno. Dopo sei mesi di interruzione, riprendono così le attività per la costruzione di una barriera naturale fondamentale per proteggere la costa dalle erosioni. Proseguono anche i preparativi per un ambizioso progetto di difesa della costa, atteso per il 2025, volto a garantire la sicurezza del territorio.
Il ritorno al lavoro e il primo carico di scogli
L’assessore Mauro Talamelli ha confermato l’arrivo del primo carico di scogli lunedì 20 gennaio, simbolo di una ripartenza tanto attesa dopo un lungo periodo di attesa dovuto a condizioni avverse del mare. Talamelli ha enfatizzato l’importanza di questo intervento, descrivendolo come un passo avanti significativo verso il completamento di un progetto di difesa cruciale per la zona. “Fortunatamente siamo riusciti a riprendere un buon ritmo e confido che si prosegua così fino a completamento del progetto”, ha dichiarato l’assessore, rimarcando l’importanza della barriera da realizzare per proteggere la parte sud del litorale.
L’opera è destinata a costituire un elemento chiave della difesa costiera, contribuendo a mitigare gli effetti erosivi e a preservare le rive dall’innalzamento del livello del mare. L’arrivo degli scogli rappresenta una tappa fondamentale per la realizzazione di questa barriera, che, una volta completata, fornirà una protezione duratura alla costa, salvaguardando non solo l’ambiente ma anche le attività economiche locali legate al turismo e alla pesca.
Piani ambiziosi per il 2025
Con lo sguardo rivolto al futuro, Talamelli ha illustrato i piani che interesseranno il 2025, un anno considerato fondamentale per la difesa della costa. Tra i progetti da realizzare c’è il completamento delle barriere di Metaurilia, ma non solo: saranno avviati anche importanti lavori a nord, tra il torrente Arzilla e Fosso Sejore. Questi lavori sono supportati da un finanziamento previsto di 4,4 milioni di euro, un’opportunità da non perdere secondo le dichiarazioni dell’assessore.
Il finanziamento è legato alla tempistica di approvazione del progetto esecutivo. Talamelli ha sottolineato che, per non rischiare di perdere risorse preziose, è già stato avviato nel 2024 un iter che era rimasto fermo. Il progetto esecutivo dovrà essere approvato entro il 9 gennaio 2026, una scadenza che pesa notevolmente sull’agenda dell’assessore e del suo team. Le risorse disponibili permetteranno di realizzare una serie di barriere lunghe tra i 500 e 700 metri, portando avanti così un investimento strategico per la sicurezza costiera.
Il coordinamento con il provveditorato opere pubbliche
Nei giorni scorsi, Talamelli ha partecipato a una riunione in video con il Provveditorato delle opere pubbliche di Ancona, un incontro decisivo per il futuro del progetto. Durante la sessione, sono stati analizzati i rilievi necessari per completare gli studi preliminari richiesti. L’interazione con il Provveditorato è essenziale, poiché le sue indicazioni influenzano in modo significativo il progresso degli studi preliminari e delle successive fasi di progettazione.
Un forte lavoro di squadra caratterizza approcci del genere, e l’assessore ha evidenziato il coordinamento con il sindaco e la giunta per garantire che tutte le parti coinvolte siano in linea con gli obiettivi prefissati. La realizzazione delle barriere costiere non solo aiuterà a prevenire l’erosione ma rappresenterà anche un’opportunità per promuovere una maggiore resilienza ambientale e una qualità della vita migliore per i residenti della zona. La comunità locale attende quindi con fiducia il proseguo dei lavori, consapevole dell’impatto positivo che essi porteranno nel lungo termine.
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina