La tregua di Pasqua annunciata da Vladimir Putin è terminata lunedì 21 aprile, quando sono ripresi i raid aerei sulle zone orientali e meridionali dell’Ucraina. Nella notte sirene d’allarme hanno suonato in più città, segnalando nuovi attacchi da parte delle forze armate russe. Questo ritorno alle ostilità ha colpito aree chiave come Cherkasy, Kherson, Odessa e Kiev, aggravando la tensione sul territorio ucraino in un momento di fragile cessate il fuoco.
ripresa dei raid aerei e danni nelle regioni del sud-est ucraino
Durante la notte tra domenica 20 e lunedì 21 aprile, le sirene antiaeree hanno allertato la popolazione in diverse regioni dell’Ucraina orientale e meridionale. In particolare, le zone di Cherkasy, Kherson e Odessa sono state scosse da esplosioni dovute ai bombardamenti russi. Secondo fonti locali, i raid hanno causato danni materiali significativi: a Dnipropetrovsk una casa è stata colpita e un incendio ha interessato un magazzino alimentare, anche se per fortuna non si registrano feriti.
Il governatore Sergiy Lysak ha riferito su Telegram che l’esercito russo ha impiegato droni per attaccare la regione, con azioni mirate contro infrastrutture civili e magazzini strategici. Parallelamente, simili attacchi sono stati segnalati nel territorio di Mykolaiv, dove il governatore Vitaliy Kim ha confermato alle 4:57 del 21 aprile un bombardamento con missili sulla città. Nonostante l’intensità dell’attacco, non sono arrivate notizie di vittime o danni gravi. Queste azioni mostrano come le forze russe stiano puntando a colpire la linea di difesa tattica ucraina nelle aree del sud, inoltre le sirene nella capitale Kiev testimoniano l’espansione del pericolo anche nelle zone più interne.
le accuse di violazioni del cessate il fuoco tra kiev e mosca
Il cessate il fuoco dichiarato durante le festività pasquali è stato al centro di un clima di reciproche accuse tra Ucraina e Russia. Il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato quasi tremila episodi di violazione della tregua da parte delle forze russe. Questi dati si basano sulle comunicazioni ufficiali ricevute dal comandante in capo Oleksandr Syrskyi. La conta comprende 96 assalti diretti contro le posizioni ucraine, oltre a 1.882 bombardamenti e quasi mille azioni con droni aggressivi.
Queste cifre illuminano una situazione di crescente instabilità lungo tutta la linea del fronte, che si estende attraverso diverse regioni chiave. Zelensky ha sottolineato il mancato rispetto degli accordi da parte russa, nonostante gli impegni presi poco prima dello stop alle ostilità. Da parte sua Mosca ha accusato l’Ucraina di aver infranto il cessate il fuoco, ma le immagini e i reportage dal campo sembrano mostrare una pressione crescente delle truppe russe sulle postazioni nemiche, con un’intensificazione degli attacchi aerei e di artiglieria.
l’impatto sulla popolazione e il rischio nei centri urbani
I raid notturni hanno generato un nuovo allarme tra la popolazione civile, costretta a cercare rifugio con poche ore di preavviso. Le sirene antiaeree a Kiev e nelle altre città colpite sono un segnale chiaro di come i combattimenti risparmino sempre meno le aree densamente abitate. I danni alle abitazioni e agli impianti di stoccaggio alimentare tracciano una linea di rischio diretta per le infrastrutture vitali e i servizi essenziali.
Le amministrazioni locali, attraverso i governatori regionali, continuano a informare la stampa e i cittadini, segnalando danni limitati per ora ma la possibilità di escalation. L’uso dei droni in attacchi mirati rappresenta una nuova minaccia per la sicurezza civile e militare. In molte comunità, inoltre, le interruzioni nelle forniture energetiche e di acqua potabile rimangono un problema rilevante, aggravato dalla distruzione e dai bombardamenti ripetuti.
Questi eventi sottolineano come l’Ucraina continui a trovarsi al centro di un conflitto che non lascia tregue durature. Le sirene e le esplosioni ora rappresentano una realtà quotidiana per migliaia di persone che vivono nelle zone più esposte al fuoco nemico. La resilienza delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine viene messa alla prova, con l’obiettivo di limitare al massimo le perdite civili in un contesto sempre più pericoloso.