Risalita dei contagi da Covid-19 in Italia: nuovo bollettino ministeriale segnala un aumento

Aumento dei contagi da Covid-19 in Italia, con 11.164 nuovi casi e un incremento dei decessi. Esperti avvertono di una possibile nuova ondata, sottolineando l’importanza della vaccinazione.
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Risalita dei contagi da Covid-19 in Italia: nuovo bollettino ministeriale segnala un aumento - Gaeta.it

L’ultima settimana ha visto un aumento dei contagi da Covid-19 in Italia, segnando un ritorno a livelli superiori rispetto alle scorse settimane. Il ministero della Salute ha evidenziato un incremento significativo dei nuovi casi, assieme a una crescita dei decessi. Questo articolo analizza i dati del bollettino settimanale, le reazioni degli esperti e la situazione generale nelle varie regioni del paese.

Aumento dei nuovi casi di Covid-19

Nel periodo compreso tra il 19 e il 25 settembre, l’Italia ha registrato 11.164 nuovi positivi al Covid-19, un incremento considerevole rispetto agli 8.490 della settimana precedente, che corrisponde a un aumento di circa il 30%. La Lombardia si conferma la regione più colpita, con 3.102 nuovi casi, seguita dal Veneto con 1.683 e dal Lazio con 1.302. Questi numeri rimarcano un trend preoccupante, specie in considerazione del fatto che i decessi settimanali sono aumentati, passando da 93 a 112. Nonostante questo, l’impatto sugli ospedali rimane stabile, suggerendo una situazione non critica nel contesto sanitario nazionale. Tuttavia, emerge con chiarezza un significativo aumento della variante Xec del virus, che richiede un monitoraggio attento.

Prevedibile rialzo dei contagi

La crescita dei contagi non sorprende esperti del settore, i quali l’hanno definita parte – del processo normale di avvicinamento alla stagione autunnale. Secondo Massimo Ciccozzi, esperto di statistica medica ed epidemiologia molecolare, il rientro a scuola e la maggiore affluenza sui mezzi pubblici possono contribuire a questo rialzo. Inoltre, ha rilevato che le regioni più colpite, come Lombardia e Veneto, evidenziano una maggiore mobilità della popolazione. Nonostante l’aumento sia evidente, Ciccozzi suggerisce che la situazione non desti eccessiva preoccupazione e avverte: “È fondamentale garantire la sorveglianza, soprattutto in vista di eventi di massa come il Giubileo”. In tal senso, i fragili e gli anziani dovrebbero essere incoraggiati a ricevere le vaccinazioni necessarie per proteggersi adeguatamente.

Previsione di una nuova ondata

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva, ha commentato l’andamento dell’epidemia definendolo un “schema tipico” delle ondate di contagio. Pregliasco ha avvertito che ci si trova probabilmente in una fase ascendente, anticipando la possibilità di una nuova ondata di contagi, simile alla situazione di inizio agosto. La sua metafora del sasso lanciato in uno stagno ad illustrare la progressione dei contagi è significativa: le onde continue non sono un segno di stagionalità, ma di nuova circolazione delle varianti. Ha poi sottolineato l’importanza della vaccinazione, consigliando a individui vulnerabili di ricevere il richiamo per il Covid-19 e, se le circostanze lo permettono, la vaccinazione contro l’influenza stagionale.

Tasso di positività e ospedalizzazioni

Un’analisi più approfondita dei dati rivela che anche il numero di tamponi effettuati è aumentato, passando da 81.586 a 85.030, mentre il tasso di positività è salito dal 10% al 13%. Nonostante un incremento nel numero dei casi, il sistema ospedaliero si è mantenuto relativamente stabile. Attualmente, i posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti di area medica rappresentano il 3%, con 1.885 ricoverati, e solamente lo 0,7% nei reparti di terapia intensiva, con 62 pazienti. Questi dati dimostrano che, sebbene il Covid-19 sia ancora una realtà, il suo impatto sulle strutture sanitarie è sotto controllo. Le fasce di età più alte continuano a registrare tassi di ospedalizzazione e mortalità più elevati.

Nel contesto delle varianti, i dati recenti mostrano una predominanza delle sotto-varianti Jn.1 e Kp.3.1.1 nel circolante, con una crescita della variante ricombinante Xec. La situazione epidemiologica richiede quindi attenzione e aggiornamento delle strategie vaccinali, soprattutto per le categorie più vulnerabili.

Ultimo aggiornamento il 28 Settembre 2024 da Donatella Ercolano

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