Risarcimento da 2,4 milioni per la tragedia nel cantiere di Crotone: sentenza del tribunale

Risarcimento da 2,4 milioni per la tragedia nel cantiere di Crotone: sentenza del tribunale

Il Tribunale di Crotone condanna a un risarcimento di 2,4 milioni di euro per la morte di due operai in un crollo del 2018, evidenziando gravi negligenze nella sicurezza dei cantieri.
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Risarcimento da 2,4 milioni per la tragedia nel cantiere di Crotone: sentenza del tribunale - Gaeta.it

Il Tribunale civile di Crotone ha emanato una sentenza significativa, stabilendo un risarcimento complessivo di 2,4 milioni di euro destinati ai familiari di due operai deceduti in un crollo avvenuto nel 2018 durante i lavori per il prolungamento del lungomare. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nei cantieri ed è l’epilogo di una lunga vicenda legale che ha coinvolto diverse figure istituzionali e aziendali.

La tragedia del 5 aprile 2018

Il 5 aprile 2018 è una data che rimarrà impressa nella memoria della comunità di Isola Capo Rizzuto, poiché ha segnato la morte di tre operai e ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza nei cantieri di lavoro. Durante l’esecuzione di lavori del nuovo tratto di lungomare di Crotone, un muro è crollato, seppellendo sotto le macerie i tre lavoratori: Giuseppe Greco e Mario De Meco , entrambi provenienti da Isola Capo Rizzuto, e Chiriac Dragos Petru , un collega rumeno. Due di loro, Greco e Dragos Petru, persero la vita sul colpo, mentre De Meco sopravvisse inizialmente ma decedette 35 giorni dopo in un ospedale di Catanzaro.

Questo tragico evento ha scosso profondamente la comunità locale, suscitando domande sul rispetto delle normative di sicurezza nei cantieri e sulle misure preventive da adottare per evitare simili incidenti. Le indagini che sono seguite al crollo hanno portato a un’inchiesta che ha evidenziato gravi negligenze.

Il risarcimento stabilito dal tribunale

La sentenza del giudice Mauro Giuseppe Cilardi ha stabilito che il Comune di Crotone, la Crotonscavi , il titolare dei lavori, Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza, Sergio Dinale, e il capocantiere, Giuseppe Spina, sono responsabili del pagamento di un risarcimento di 2,4 milioni di euro ai familiari di Giuseppe Greco e Mario De Meco.

Il tribunale ha confermato le responsabilità emerse in altre sedi giuridiche, stabilendo un precedente importante per future situazioni simili. La decisione include anche un’indicazione alla compagnia di assicurazione, che dovrà coprire i costi relativi ai risarcimenti.

La sentenza sottolinea non solo il valore economico della vita umana, ma anche la responsabilità che ricade su chi gestisce i lavori pubblici.

Le responsabilità e la sentenza penale

La sentenza civile si allinea con quanto già stabilito dal tribunale penale nel 2023, dove Gennaro Cosentino e Sergio Dinale erano stati condannati a quattro anni di reclusione ciascuno, mentre Giuseppe Spina aveva ricevuto una pena di tre anni. L’assoluzione di Massimo Villirillo, dirigente della Crotonscavi, e di Giuseppe Germinara, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, è stata motivata dall’assenza di prove che avvalorassero connotazioni penali nei loro confronti.

Queste pronunce giuridiche mettono in luce un contesto di incertezze e ditte non sempre in grado di garantire la necessaria sicurezza nei luoghi di lavoro. Sottolineano l’importanza di normative più severe, che possano prevenire ulteriori incidenti e tutelare la vita dei lavoratori.

Il caso continua a far discutere in una società che, alle soglie del 2025, deve confrontarsi con il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro in maniera sempre più incisiva e consapevole.

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