Il festival Janare di Benevento ha riacceso l’attenzione sulla figura storica della ‘strega’, alla luce delle ingiuste persecuzioni subite dalle donne nel corso dei secoli. Con il supporto di eminenti studiosi e accademici, il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha risposto alle polemiche sollevate, in particolare dai membri dell’Associazione internazionale degli Esorcisti. L’evento rappresenta un’importante occasione di riflessione culturale, non solo sulla tradizione locale, ma anche sull’emancipazione femminile.
Il festival Janare: tra folklore e cultura
Lo scorso weekend, Benevento ha ospitato la kermesse Janare, un’iniziativa che ha unito folklore, spettacolo e cultura. Questo evento ha attirato un’eco nazionale, rendendo omaggio alle tradizioni della città e ponendo un forte accento sulla dimensione culturale legata alla figura della strega. “Abbiamo voluto raccontare ciò che fa parte del patrimonio materiale e immateriale della città , non solo per preservarlo, ma per offrirlo in una chiave nuova e contemporanea,” ha affermato il sindaco Mastella.
In questa edizione, particolarmente significativa è stata la scelta di coinvolgere studiosi di spicco come antropologi e storici del Cristianesimo e del Medioevo. Grazie a questi contributi, è stato possibile riflettere su come molte delle credenze e dei pregiudizi che circondano la figura della strega abbiano radici profonde nella storia di Benevento e più in generale nella cultura italiana. In questo contesto, il festival si è trasformato in una manifestazione di riscatto, in grado di portare alla luce e valorizzare il contributo delle donne nel corso della storia.
La risposta alle polemiche
Dopo le critiche ricevute, il sindaco Mastella ha voluto rassicurare i detrattori: “Le diavolerie che mi preoccupano non sono certo quelle legate al Festival. La mia preoccupazione è rivolta ai mercanti che profanano il Tempio,” ha detto. La sua affermazione sottolinea quanto l’evento miri a valorizzare l’immagine e l’economia della città , senza alcuna intenzione di offendere i sentimenti religiosi dei cittadini.
Mastella ha voluto evidenziare la necessità di andare oltre le interpretazioni distorte e le paure legate ai temi di tolleranza e accettazione. “La cultura cattolica si è già liberata da questi residui integralistici. È nostro dovere portare avanti questo solco di approfondimento e confronto,” ha sostenuto, invitando a riconoscere il valore della ricerca culturale e della libertà di espressione.
L’emancipazione femminile e il superamento degli stereotipi
Un tema centrale del festival è stata l’emancipazione delle donne e il superamento degli stereotipi. Le figure storiche delle ‘streghe’ non erano solo donne accusate di stregoneria, ma rappresentavano anche simboli di resilienza e forza. Parlando della figura della strega, si è andato quindi oltre la sola narrazione folkloristica, trasmettendo un messaggio potente di empowerment femminile.
Alcuni interventi di studiosi hanno messo in luce come il concetto di stregoneria sia stato storicamente utilizzato per giustificare la persecuzione e l’oppressione delle donne. Con il festival Janare, si è cercato di ribaltare questa narrazione, ponendo l’accento sulla forza e sulla resistenza delle donne, mostrando il loro riscatto attraverso le storie e le esperienze del passato.
Il festival ha così offerto una piattaforma per discutere del cambiamento sociale e culturale, piuttosto che rimanere ancorati ai pregiudizi. La partecipazione attiva di accademici e cittadini ha contribuito a rendere l’evento un momento significativo di apprendimento e scambio di idee sulla figura femminile nel corso della storia.