La recente circolare dell’INPS segna un’importante novità per i lavoratori italiani: la reintroduzione della pace contributiva, misura prevista dalla legge di bilancio, offre la possibilità di riscattare fino a cinque anni di contributi non versati. Questa opportunità è rivolta principalmente a coloro che non hanno registrato contributi prima del 1° gennaio 1996, consentendo loro di ottimizzare la propria posizione previdenziale. Analizziamo nel dettaglio questa nuova misura e le modalità per accedervi.
Chi può beneficiare della misura
Destinatari della pace contributiva
La misura di pace contributiva si rivolge a un’ampia platea di contribuenti, inclusi coloro che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria , alle sue forme sostitutive ed esclusive, e alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, commercianti e artigiani. Inoltre, possono accedere alla misura anche gli iscritti alla Gestione separata. È fondamentale che i periodi da riscattare non siano già coperti da contribuzione, non soltanto nei singoli fondi previdenziali, ma anche in altri istituti.
Opportunità per i lavoratori
Il riscatto di fino a cinque anni di contribuzione non solo offre un’opportunità di regolarizzazione, ma consente anche di incrementare l’anzianità assicurativa necessaria per il diritto alla pensione. L’INPS ha sottolineato l’importanza di questa misura per chi desidera migliorare la propria posizione previdenziale, sia ai fini del calcolo dell’assegno pensionistico che per l’acquisizione di maggiori diritti pensionistici.
Come funziona il riscatto contributivo
Normativa di riferimento
Secondo le disposizioni della legge n. 213 del 2023, il riscatto è possibile per periodi di contribuzione non coperti che si siano verificati tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023. È importante notare che i periodi richiesti devono situarsi tra due periodi di lavoro e che non è possibile richiedere il riscatto per fasi di inattività lavorativa antecedenti alla prima occupazione.
Vantaggi del riscatto
Una delle principali agevolazioni è che i periodi riscattati, anche non continuativi, vengono considerati sia per il diritto alla pensione sia per il calcolo dell’assegno pensionistico. Tuttavia, il riscatto non è accessibile per coprire periodi di attività lavorativa già soggetti a obbligo di versamento contributivo, nemmeno se l’obbligo è ormai prescritto. In caso di periodi non coperti già versati, il lavoratore può attivare altri strumenti previsti dalle norme vigenti, come la regolarizzazione contributiva.
Scadenze e modalità di richiesta
Tempistiche per la domanda
Per gli interessati, la presentazione della domanda per la pace contributiva deve avvenire entro il 31 dicembre 2025. È possibile fare richiesta direttamente all’INPS, tramite i propri rappresentanti legali o anche attraverso il datore di lavoro, nel caso specifico di lavoratori del settore privato. In questa eventualità, i premi di produzione spettanti possono essere utilizzati per il riscatto.
Normativa fiscale
La circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce anche gli aspetti fiscali legati alla nuova misura di welfare aziendale. L’onere di riscatto sarà calcolato seguendo un metodo a percentuale sulla base delle aliquote contributive vigenti e considerando gli ultimi 12 mesi di contributi versati. Ciò offre un chiaro vantaggio fiscale per i lavoratori, poiché il contributo versato sarà deducibile dal reddito complessivo.
Modalità di pagamento: unico o rateale
Opzioni di pagamento
I lavoratori hanno la possibilità di scegliere se versare l’onere di riscatto in un’unica soluzione o, in alternativa, procedere con una rateizzazione. Quest’ultima può arrivare fino a un massimo di 120 rate mensili, ognuna delle quali non potrà essere inferiore a 30 euro, senza la possibilità di applicazione di interessi.
Restrizioni alla rateizzazione
È importante evidenziare che la rateizzazione non sarà ammessa in specifiche circostanze, come nel caso in cui i contributi riscattati siano necessari per la liquidazione immediata di una pensione diretta o indiretta. Se si verifica tale evenienza durante un piano di rateizzazione già attivato, l’importo rimanente dovrà essere saldato in un’unica soluzione.
Con la reintroduzione della misura di pace contributiva, i lavoratori hanno ora l’opportunità di rafforzare la propria sicurezza previdenziale e ottimizzare il proprio percorso verso la pensione, approfittando di questa nuova agevolazione fino alla scadenza stabilita.