Rischio dazi per il Made in Italy: le esportazioni di cibo lombardo potrebbero essere colpite

Rischio dazi per il Made in Italy: le esportazioni di cibo lombardo potrebbero essere colpite

Nuovi dazi americani sui prodotti alimentari italiani potrebbero danneggiare le esportazioni lombarde, stimando un impatto di 1,6 miliardi di euro e richiedendo una risposta unitaria dall’Europa.
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Rischio dazi per il Made in Italy: le esportazioni di cibo lombardo potrebbero essere colpite - Gaeta.it

L’imposizione di nuovi dazi sui prodotti alimentari italiani da parte degli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni significative sulle esportazioni lombarde, che nel 2024 hanno raggiunto un record di circa 1,2 miliardi di euro. Questo mercato rappresenta il primo partner extra Ue per l’agroalimentare della regione. La Coldiretti Lombardia ha lanciato l’allerta, evidenziando le conseguenze di queste misure nel corso di un convegno a Mortara, in provincia di Pavia, dedicato ai temi legati all’agricoltura.

Le implicazioni dei dazi americani sul Made in Italy

Durante il convegno dal titolo “Mercosur e agricoltura: minacce globali, sfide locali”, si sono analizzati i rischi associati all’imposizione di dazi sui prodotti Made in Italy, in particolare nel contesto di accordi commerciali come quello tra Ue e Mercosur. Coldiretti ha sottolineato che i nuovi dazi, se applicati, porterebbero a costi maggiori per i consumatori statunitensi, con un impatto diretto sulle vendite delle aziende italiane esportatrici.

I dazi proposti, che potrebbero arrivare fino al 20% su tutti i prodotti agroalimentari provenienti dall’Italia, rappresentano una preoccupazione concreta per il settore agricolo lombardo. Coldiretti stima che questo provvedimento potrebbe comportare un aggravio di costi per i cittadini americani di circa 1,6 miliardi di euro, potenzialmente riducendo il volume degli acquisti di prodotti italiani e alimentando il fenomeno dell’italian sounding, ossia l’uso improprio di etichette che richiamano l’italianità senza offrire la qualità autentica.

La posizione della Coldiretti

Ettore Prandini, presidente nazionale della Coldiretti, ha espresso la necessità di una risposta unitaria da parte dell’Europa. Ha invitato a sfruttare questa situazione come un’opportunità per promuovere un piano di rilancio dei settori produttivi, evidenziando l’importanza della sburocratizzazione. Prandini ha anche sottolineato la necessità di investire in digitalizzazione e innovazione, con particolare riferimento all’agricoltura di precisione, per migliorare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.

Per Prandini, il supporto alle aziende non deve limitarsi a politiche nazionali ma deve abbracciare un approccio continentale. È necessario trovare modi per abbattere i costi operativi e per rafforzare l’immagine del prodotto italiano all’estero.

Appello alla diplomazia

Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, ha aggiunto che in questa fase è fondamentale adottare una strategia diplomatica per contrastare le decisioni degli Stati Uniti. Secondo Comincioli, l’Italia e l’Europa devono continuare a dialogare per evitare misure che rischiano di compromettere il benessere di tutti. Ha sottolineato che la storia ha dimostrato come i dazi e i contro dazi possano nuocere a tutte le parti coinvolte.

Osservando l’intero scenario, la Coldiretti suggerisce che la cooperazione tra i paesi europei sia cruciale per proteggere i prodotti italiani. In caso di attuazione dei dazi, serviranno misure forti per salvaguardare i settori più vulnerabili e garantire l’accesso ai mercati esteri, essenziale per la sopravvivenza dell’agricoltura lombarda e del Made in Italy nel suo complesso.

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