Riscoperta di tradizioni: il ritorno del "fucarazzo" a Capri dopo 30 anni

Riscoperta di tradizioni: il ritorno del “fucarazzo” a Capri dopo 30 anni

Capri celebra il ritorno del “fucarazzo” il 20 gennaio 2024, un falò tradizionale che simboleggia purificazione e speranza, accompagnato da eventi culturali per rivitalizzare le radici storiche dell’isola.
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Riscoperta di tradizioni: il ritorno del "fucarazzo" a Capri dopo 30 anni - Gaeta.it

Capri si prepara a rivivere una tradizione storica che affonda le radici nel passato dell’isola: il “fucarazzo”, un grande falò che veniva acceso in piazzetta il 20 gennaio, giorno di San Sebastiano. Quest’anno, un progetto pubblico organizzato dall’amministrazione comunale guiderà la comunità nel riportare alla luce usi e costumi antichi, tramandati dai nonni ai nipoti e oggi a rischio di essere dimenticati.

La tradizione del “fucarazzo” e il suo significato

Il “fucarazzo“, un evento che simboleggia la purificazione e la speranza, ha una lunga storia che risale al 1656, un periodo critico per la popolazione di Capri, che contava circa settecentocinquanta residenti. Quel momento storico fu segnato da un grave episodio di peste, che decimò gli abitanti dell’isola. I superstiti, grati per essere scampati al pericolo, hanno voluto dedicare una cappella a San Sebastiano, il santo considerato protettore degli appestati. Questa cappella si trovava vicino alla porta della città, in un’area che oggi è il supportico che conduce da Piazza a Via Acquaviva, dove era presente un quadro del santo, ormai sostituito da uno nuovo a seguito di un furto.

Ogni anno, per commemorare quello che gli isolani consideravano un evento purificatorio, si accendeva un grande falò, un rito simbolico finalizzato a scacciare il male e a ricordare le difficoltà superate. Questo atto silenzioso e potente richiamava la comunità attorno a un simbolo di resilienza e speranza nei momenti bui.

Il ritorno del rito dopo decenni di assenza

Dopo una pausa di circa trent’anni, il “fucarazzo” tornerà il 20 gennaio 2024, come annunciato dal sindaco di Capri, Paolo Falco. L’evento è programmato per le 17:30 in piazzetta, un luogo iconico dell’isola dove si raduneranno residenti e visitatori, pronti ad assistere a questo evento evocativo. È un momento di grande importanza non solo per la componente nostalgica, ma anche per il desiderio di rinvigorire il tessuto culturale dell’isola, spesso basato su racconti e memorie orali.

L’ultima rievocazione di questo rito risale al 1998, e la sua riproposizione rappresenta il primo passo di un ampio progetto di recupero delle tradizioni popolari. Queste tradizioni, spesso tramandate solo verbalmente, rischiano di scomparire. Pertanto, il ritorno del “fucarazzo” non è solo un omaggio al passato, ma anche un modo per stimolare l’interesse delle nuove generazioni, facendo leva sulle radici storiche della comunità.

Attività e eventi collaterali per dare vita alla tradizione

Il “fucarazzo” sarà preceduto da una serie di eventi culturali che contribuiranno ad arricchire l’atmosfera festiva. Tra queste, una mostra fotografica di immagini storiche, curata da Luciano Garofano, si terrà nella sala consiliare. Questa esposizione mira a documentare e mettere in mostra le tradizioni locali attraverso gli occhi di chi le ha vissute, offrendo la possibilità di vedere il progresso e il cambiamento che ha caratterizzato l’isola nel corso degli anni.

In aggiunta, una celebrazione liturgica in onore di San Sebastiano si terrà in concomitanza con il falò. Questo momento religioso rappresenterà un ulteriore punto di unione tra la comunità, rendendo onore al patrono in un contesto di commemorazione collettiva. A corredare il tutto, sarà presente anche la banda “E. Caruso” di Sorrento, che con un concerto accompagnerà i partecipanti, creando un’atmosfera vibrante e festosa.

Con il ritorno di eventi come il “fucarazzo“, Capri dimostra la sua volontà di mantenere vive le tradizioni che raccontano la sua storia, riscoprendo così parte della sua identità culturale e avvicinando le nuove generazioni alle proprie radici. Questo recupero delle tradizioni, pilastro fondamentale della comunità, rappresenta un passo importante nella valorizzazione della cultura isolana.

Ultimo aggiornamento il 16 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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