Riscoprire i sapori: cucina circolare per ridurre gli sprechi alimentari a Napoli

A Napoli, l’iniziativa “Trippicella” di Antonio Di Sieno promuove la cucina circolare valorizzando gli scarti alimentari attraverso piatti creativi, sostenibili e un’importante sensibilizzazione sulla spesa consapevole.
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Riscoprire i sapori: cucina circolare per ridurre gli sprechi alimentari a Napoli - Gaeta.it

A Napoli, il concetto di cucina circolare sta guadagnando popolarità grazie all’innovativa iniziativa di Antonio Di Sieno, noto come “Trippicella”. Questo progetto, presentato durante l’evento Gustus, mira a valorizzare gli scarti alimentari attraverso piatti creativi e sostenibili. Il coinvolgimento di chef di spicco e professionisti del settore gastronomico ha reso questo evento un’importante occasione di sensibilizzazione e promozione della spesa consapevole.

La missione di ‘Trippicella’: valorizzare gli scarti

Antonio Di Sieno, fondatore del macello “Trippicella” a Sant’Anastasia, ha un obiettivo chiaro: abbattere la cultura dello spreco alimentare. Attraverso la sua iniziativa, promuove la piena valorizzazione degli scarti, utilizzando parti meno richieste della carne come midollo, muscoli e frattaglie. Durante il suo intervento all’evento Gustus, ha enfatizzato l’importanza di riutilizzare anche le materie prime già trasformate, incoraggiando i partecipanti a sfruttare ogni singolo ingrediente.

“Oggi abbiamo messo in tavola piatti che non solo sono buoni, ma che raccontano una storia di sostenibilità,” ha spiegato Di Sieno. La preparazione degli alimenti viene affrontata senza lasciare nulla al caso, e ogni scarto diventa un’opportunità per creare qualcosa di nuovo e gustoso. Questo approccio non solo riduce gli sprechi, ma aiuta anche a mantenere una connessione più profonda con le origini del cibo.

Show cooking con i grandi della gastronomia

L’evento Gustus ha visto la partecipazione di numerosi chef rinomati, tra cui Gianluca D’Agostino e la brigade della stella Michelin Sakai Fumiko. La cuoca Angelina Ceriello, del centenario ristorante “E Curti di Sant’Anastasia“, ha presentato un piatto tradizionale, lo “stenteniello d’agnello“, dimostrando come la cucina possa essere un veicolo per preservare le tradizioni culinarie locali.

In occasione dello show cooking, condotto da Valeria Viscione, i partecipanti hanno potuto assaporare piatti realizzati con tagli considerati “poveri”, dimostrando le potenzialità culinarie di queste parti meno pregiate. Ogni preparazione è stata pensata per rispettare il principio della spesa consapevole, esaltando sapori autentici e genuini. Tra le varie proposte, spiccano creazioni come il panino con polpetta al sugo e provola, il raviolo ripieno di genovese su guancia di manzo e, per finire, l’hamburger di maialino nero casertano.

Il supporto della comunità gastronomica

All’iniziativa hanno partecipato anche figure influenti nel panorama della ristorazione, tra cui Peppe Guida, Eduardo Estatico, Luigi Salomone, Ciro Salvo e Gino Sorbillo. L’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo ha salutato calorosamente il progetto, sottolineando l’importanza di riconoscere il valore di ogni parte degli alimenti.

L’evento non è stato solo un momento di convivialità, ma ha anche avviato un dibattito significativo sulla sostenibilità e sull’approccio al cibo, incoraggiando i partecipanti a riflettere su come le scelte alimentari quotidiane possano influenzare l’ambiente e la comunità. La crescente attenzione verso il tema dello spreco alimentare e della sostenibilità appare come una strada promettente per il futuro della cucina e della cultura gastronomica, non solo a Napoli, ma ovunque.

Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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