Rissa devastante alla casa circondariale di Ivrea: detenuti in rivolta e un agente ferito

Rissa devastante alla casa circondariale di Ivrea: detenuti in rivolta e un agente ferito

Il 25 febbraio 2025, una rissa tra detenuti nella Casa Circondariale di Ivrea si trasforma in violenza estrema, sollevando allerta del sindacato OSAPP e interrogativi sulla sicurezza penitenziaria.
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Rissa devastante alla casa circondariale di Ivrea: detenuti in rivolta e un agente ferito - Gaeta.it

La serata del 25 febbraio 2025 rimarrà scolpita nella memoria della Casa Circondariale di Ivrea. Un episodio che ha superato ogni limite di controllabilità, dove una banale rissa tra detenuti si è trasformata in una vera e propria battaglia, mettendo a rischio la sicurezza del personale penitenziario e rendendo necessarie le richieste di rinforzo delle forze dell’ordine. In questo contesto, il sindacato OSAPP lancia un allerta rosso sulla situazione che si sta aggravando in carcere.

L’inizio della rivolta

La tensione iniziò a crescere attorno alle 19:00, quando un gruppo di detenuti italiani ha attaccato un loro compagno nordafricano, attivando una reazione violenta e imprevista. In pochi istanti, il terzo piano dell’istituto ha visto scatenarsi una furia distruttiva, lasciando sul campo sbarre divelte, arredi ridotti in frantumi e agenti della Polizia Penitenziaria sopraffatti. La situazione è degenerata rapidamente, con i detenuti che hanno preso il controllo della sezione, ignorando i richiami all’ordine.

La mancanza di una sorveglianza efficace ha acuito il caos, mentre i membri della Polizia Penitenziaria, di fronte al numero crescente e alla violenza dei detenuti, hanno immediatamente richiesto rinforzi da altre sedi carcerarie come Torino, Vercelli e Biella. La rabbia e la frustrazione si sono accumulate in un clima di insicurezza che si respirava, non solo tra i detenuti ma anche tra il personale di custodia.

Aggressione e intervento delle forze dell’ordine

Il caos ha raggiunto il suo culmine con l’aggressione di un agente da parte di più detenuti. L’agente è stato brutalmente strangolato, necessitando di soccorsi immediati e di essere trasportato d’urgenza all’ospedale di Ivrea, dove i medici hanno stimato una prognosi di dieci giorni. Questa violenza ha segnato un punto critico, sollevando interrogativi sulla capacità della direzione carceraria di garantire la sicurezza e la legalità all’interno della struttura.

Mentre la situazione andava peggiorando, le altre forze di polizia circondavano il carcere per tentare di mantenere l’ordine, ma il GOM non è intervenuto, suscitando preoccupazione tra i sindacati di polizia e le autorità. Questo vuoto, in un momento così critico, ha evidenziato le carenze nel sistema di gestione delle emergenze all’interno dell’istituto. Il personale rimasto in servizio ha lottato con tutte le forze per assicurare un minimo di sicurezza in una serata paurosamente turbolenta.

Conseguenze e reazioni del sindacato

Il giorno stesso dell’irruzione violenta, si stava svolgendo un consiglio comunale straordinario all’interno della Casa Circondariale, un’opportunità di dialogo tra le autorità locali e il sistema penitenziario. Tuttavia, i disordini hanno annullato ogni possibilità di un incontro costruttivo, costringendo le autorità ad abbandonare in fretta la struttura. Questo paradosso ha messo ancor più in evidenza la gravità della situazione, aprendo interrogativi su come si stia gestendo la sicurezza all’interno del carcere.

Il sindacato OSAPP si è fatto portavoce di una richiesta urgente. La situazione deve essere immediatamente affrontata dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Sottosegretario Andrea Del Mastro delle Vedove, affinché possano essere adottate misure straordinarie per evitare che eventi simili si trasformino in tragedie irreversibili. L’OSAPP ha espresso la necessità di ripristinare la legalità e la sicurezza all’interno della Casa Circondariale, con interventi mirati e una gestione adeguata delle risorse.

L’abbandono istituzionale nella casa circondariale

Un altro punto critico sollevato dal sindacato è la mancanza di un comandante titolare fisso all’interno dell’istituto. L’assenza di una guida forte e presente contribuisce al clima di incertezza e abbandono percepito dal personale. Questo è un ulteriore segnale della noncuranza istituzionale di cui la struttura di Ivrea è vittima. Il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Centrale deve rispondere a queste mancanze per garantire una supervisione efficace e ripristinare la fiducia di tutti i membri del personale.

L’OSAPP ha dichiarato che continuerà a monitorare la situazione con attenzione e a sollecitare l’intervento delle autorità competenti, affinché eventi simili non si ripetano e la serenità all’interno dell’istituto possa essere ripristinata quanto prima.

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