Un intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata si è reso necessario dopo una violenta rissa che ha coinvolto un gruppo di cittadini peruviani il 5 aprile scorso. Nove individui, tra cui sei uomini e tre donne di età compresa tra i 19 e i 58 anni, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per rissa aggravata. Inoltre, un indagato è stato segnalato anche per porto abusivo di armi.
L’intervento dei Carabinieri a Macerata
L’episodio di violenza si è verificato nel pomeriggio del 5 aprile in via Tibaldi, a Macerata, dove giunse una segnalazione riguardante una rissa tra un folto gruppo di persone. Le pattuglie della Sezione Radiomobile, insieme ai Carabinieri delle Stazioni di Treia e Corridonia, unitamente a personale della Questura e della Polizia Locale, hanno risposto prontamente alla chiamata. Nonostante gli sforzi, i militari hanno avuto bisogno di tempo per separare i partecipanti alla rissa e riportare la situazione sotto controllo.
Durante le operazioni di polizia, otto cittadini di origine peruviana, tutti residenti a Macerata, sono stati identificati. Stando alle informazioni raccolte, la maggior parte degli individui coinvolti ha riportato ferite lievi, rifiutando però di ricevere assistenza medica. I Carabinieri hanno anche rinvenuto due barre di ferro abbandonate nei pressi della scena, lunghe circa 43 cm, utilizzate probabilmente durante la rissa.
Le cause della rissa
Le indagini condotte dagli agenti hanno rivelato che la violenza era il risultato di tensioni preesistenti tra due famiglie peruviane, scatenate per motivi futili legati a una compravendita di un telefono cellulare. Grazie all’analisi di testimonianze e di alcune riprese video fornite da un testimone, i Carabinieri hanno potuto ricostruire la dinamica dell’accaduto.
In particolare, poco prima della rissa, una donna peruviana di 32 anni era stata aggredita da connazionali in via Diomede Pantaleoni, riportando danni fisici che hanno richiesto le cure del Pronto Soccorso di Macerata, dove le è stata assegnata una prognosi di dieci giorni. Questa aggressione ha innescato una reazione da parte dei familiari della giovane, che si sono recati presso l’abitazione del presunto aggressore, generando un ulteriore innalzamento della tensione.
Risvolti legali e misure adottate
Nel frangente della rissa, uno dei partecipanti è stato trovato in possesso di una barra di ferro, motivo per cui è stato deferito alle autorità anche per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. Le conseguenze legali per gli indagati potrebbero essere significative, considerando la gravità del reato di rissa aggravata.
Le indagini continuano per chiarire ulteriormente la situazione e individuare eventuali ulteriori responsabilità. Gli sforzi dei Carabinieri evidenziano l’impegno costante delle forze dell’ordine nel mantenere la sicurezza pubblica e nel contrastare episodi di violenza, spesso alimentati da tensioni personali che sfociano in gravi conflitti.