A Genova, sono partiti i lavori di riqualificazione di uno dei simboli più emblematici della città: il Bigo. Questa imponente struttura architettonica, progettata dal noto architetto Renzo Piano in occasione delle Colombiadi del 1992, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per residenti e turisti. Con un ascensore panoramico che offre viste mozzafiato sul porto e sull’intera città, il Bigo ha assorbito innumerevoli memorie e visitatori nel corso degli anni, ma ora necessita di importanti interventi di restauro. Recuperare l’aspetto originario e arginare i danni causati dal tempo è fondamentale per mantenere il fascino di questo monumento.
La necessità di un intervento urgente
L’impatto degli agenti atmosferici, della salsedine e dello smog ha gravemente compromesso l’estetica del Bigo, che mostrava segni di degrado sia a livello superficiale che strutturale. I lavori di riverniciatura e pulitura, quindi, si pongono l’obiettivo di restituire alla struttura l’aspetto splendente che aveva al momento della sua inaugurazione. Si tratta di un’operazione che ha un costo complessivo di 1 milione e 870 mila euro, ma che si considera essenziale per la preservazione di un’icona cittadina tanto amata. La scelta del restauro riprende il colore originale, firmato dallo studio Piano, un segno di continuità e rispetto per il lavoro del celebre architetto.
Con la prima fase dei lavori focalizzata sulle parti raggiungibili attraverso i ponteggi, la cura della struttura include il pennone centrale e i quattro bracci laterali, oltre ai tre pennoni dell’ascensore panoramico e la tensostruttura di Piazza delle Feste. L’intenzione è quella di restituire immediatamente un’immagine curata e attrattiva in vista della stagione estiva, una delle più importanti per l’afflusso turistico a Genova. Questa tempistica indica chiaramente il valore che viene assegnato a questo intervento: riportare il Bigo al suo antico splendore è considerato cruciale per la città, non solo per la sua bellezza intrinseca, ma anche per l’identità culturale che rappresenta.
Un piano di restauro in due fasi
Il restauro del Bigo non è una semplice operazione di bellezza, ma un piano articolato che si sviluppa in due fasi ben distinte. La prima fase, che si concluderà entro il 9 giugno, prevede l’intervento sulle strutture accessibili dai ponteggi. Dopo questa fase, un secondo intervento è pianificato per l’inizio del 2026, dove verranno trattate le parti non facilmente raggiungibili. Questa fase richiederà l’utilizzo della tecnica dell’edilizia acrobatica, dove operai specializzati opereranno con imbragature e funi per completare il lavoro in modo sicuro e preciso.
Il presidente di Porto Antico di Genova Spa, Mauro Ferrando, ha affermato l’importanza del Bigo come attrazione turistica, sottolineando che, dopo la Lanterna, rappresenta uno dei simboli più fotografati della città. Con un richiamo forte alla necessità di mantenere e valorizzare queste strutture, ci si aspetta che la riqualificazione del Bigo non solo restituisca alla città un simbolo distintivo, ma accresca anche l’interesse di turisti e cittadini nella vita culturale genovese. Il progetto di ristrutturazione del Bigo, quindi, non è solo un atto di manutenzione, ma una dichiarazione d’amore verso la storia, l’architettura e la bellezza di Genova.