La ripresa delle attività dopo la pausa estiva ha ridato slancio al dialogo tra il Presidente della SS Lazio, Claudio Lotito, e il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, riguardo alla possibile ristrutturazione dello stadio Flaminio. Questo impianto storico, progettato da Pier Luigi Nervi, potrebbe diventare una vera e propria casa per la squadra biancoceleste, con una capienza prevista di circa 50.000 posti. La discussione si è intensificata dopo una lettera di Lotito e diverse riunioni che hanno gettato le basi per un piano di fattibilità .
L’interesse della SS Lazio per il Flaminio
Un progetto di fattibilità ambizioso
All’inizio di luglio, Claudio Lotito ha formalizzato il suo interesse attraverso una lettera inviata al Sindaco Gualtieri, in cui esponeva i risultati di alcune verifiche preliminari. Nella missiva si evidenziava l’intenzione di sviluppare un piano di ristrutturazione per il Flaminio che consentirebbe alla Lazio di utilizzare lo stadio per partite di campionato e competizioni internazionali. L’incontro successivo tra i due è stato descritto come “positivo” e “produttivo”, aprendo la strada a ulteriori discussioni.
Lotito ha ribadito l’importanza di rispettare le normative vigenti e ha annunciato che la SS Lazio è predisposta ad investire nel recupero dell’impianto. “Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie per il progetto”, ha dichiarato, sostenendo che una ristrutturazione significativa è imprescindibile per riportare lo stadio a livelli di funzionalità moderni.
Le parole del Sindaco Gualtieri
Il Sindaco Gualtieri ha accolto positivamente la proposta di Lotito, sottolineando come l’interesse della Lazio possa rappresentare un’opportunità per il recupero dello stadio. Ha espresso fiducia nel fatto che un investimento da parte di soggetti privati, come la Lazio, possa rappresentare un passo avanti per il Flaminio. “Il progetto ha elementi di grande qualità e mostra una forte attenzione per le caratteristiche storiche dell’impianto”, ha dichiarato Gualtieri, riflettendo sull’importanza di preservare il patrimonio culturale della città .
La visione a lungo termine implica una pianificazione dettagliata che possa tradursi in lavori complessi e costosi. La Lazio spera di avere l’ok per procedere con i lavori entro il 2031, ma questo richiede che vengano superate varie difficoltà legate alla regolamentazione e alla situazione urbanistica del quartiere.
Le sfide e le opportunità della ristrutturazione
Ostacoli tecnici e urbanistici
Uno degli ostacoli principali da affrontare è rappresentato dalla cubatura: il Flaminio si trova in una zona con elevata densità abitativa, richiedendo quindi un’attenta analisi per comprendere come ottimizzare lo spazio senza compromettere la sicurezza. Lotito sta considerando soluzioni innovative per gestire i costi di investimento, coinvolgendo potenziali partner nel progetto.
Le difficoltà non finiscono qui; è necessaria una valutazione approfondita della stabilità dell’impianto attuale. Particolare attenzione sarà dedicata alla possibilità di aggiungere un secondo anello per aumentare la capienza, elemento fondamentale per ospitare eventi di grande rilievo.
La partnership con Edileuropa
Per la riuscita del progetto, Lotito ha menzionato il possibile coinvolgimento della società Edileuropa, che ha già una storia di collaborazioni con la Lazio. Questa azienda potrebbe fornire competenze sia nella fase progettuale che nei lavori di ristrutturazione. L’interesse della società si allinea con la strategia della Lazio di voler riportare il Flaminio a un nuovo splendore, aspirando a rivitalizzare l’intera area circostante.
Il progetto di Roma Nuoto: un’opportunità condivisa
Nuove proposte per il Flaminio
Non solo la SS Lazio è interessata alla riqualificazione dello stadio Flaminio. L’Associazione Sportiva Roma Nuoto ha presentato un progetto dettagliato che prevede significativi interventi di ristrutturazione. Questa proposta è stata inviata alla Conferenza dei Servizi, dove verrà esaminata per determinare se può essere implementata insieme al piano della Lazio.
Nella proposta del Roma Nuoto è incluso l’abbattimento delle barriere architettoniche attorno all’impianto, un aspetto cruciale per rendere il parco monumentale circostante più fruibile, oltre alla ristrutturazione delle palestre e l’aggiunta di nuovi spazi commerciali. Si propone di integrare anche strutture dedicate allo sport femminile, contribuendo così a rendere il Flaminio non solo una casa per il calcio, ma anche un punto di riferimento per altri sport.
La selezione del progetto vincitore
Tutti i progetti presentati, inclusa l’iniziativa di Roma Nuoto, saranno sottoposti a una attenta valutazione in una Conferenza dei Servizi dove si deciderà quale piano avrà il via libera per essere sviluppato. È fondamentale che tutti i soggetti istituzionali coinvolti, compresa la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, diano il proprio assenso, vista la valenza storica e architettonica del Flaminio.
I prossimi sviluppi sono attesi con interesse, con il primo incontro utile previsto per ottobre, nel quale si potrebbero gettare le basi per un primo approccio positivo alla ristrutturazione del Flaminio.