Nell’ultima conferenza stampa tenutasi in provincia di Caserta, sono emersi risultati incoraggianti per la filiera bufalina, in riferimento all’implementazione delle misure contro la brucellosi. Solo 25 focolai sono stati registrati su quasi 750 allevamenti nella zona, il che rappresenta un significativo passo avanti rispetto alla situazione di circa due anni fa. Grazie agli sforzi coordinati della Regione Campania e del settore agricolo, la salute degli allevamenti bufalini sta seguendo un percorso positivo, rispecchiando l’importanza di questo settore per l’economia locale.
Misure adottate per il settore bufalino
L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, ha esposto come, nel corso degli anni, la regione abbia intrapreso azioni per sostenere i produttori di latte di bufala. Attraverso un piano di aiuti economici, le aziende bufaline sono state compensate per i capi abbattuti a causa di brucellosi. Nel 2022 e 2023, è stato avviato un programma di sostegno al reddito, che prevede un risarcimento di 365 euro per ogni animale abbattuto, calcolato dalle stime fornite da ISMEA.
Con 124 aziende che hanno presentato domanda per ben 18.300 capi abbattuti, il Governo ha stanziato risorse per circa 7 milioni di euro. Questa misura ha come obiettivo primario di fornire un supporto economico concreto agli imprenditori agricoli che hanno affrontato ingenti perdite a causa della malattia.
Guardando al futuro, si prevede una nuova fase di sostegno: nei primi mesi del 2025, sarà pubblicato un nuovo avviso per le aziende che hanno abbattuto i capi tra il 2017 e il 2021. Questo nuovo pacchetto di aiuti si avvarrà della regola del de minimis, recentemente elevata a 50.000 euro, per facilitare un recupero economico degli allevatori.
Situazione attuale della brucellosi negli allevamenti
Il monitoraggio della brucellosi in provincia di Caserta ha evidenziato come la malattia sia ora sotto controllo. Solo il 3,5% degli allevamenti, pari a 25 unità , presenta ancora focolai attivi. Questi sono stati sottoposti a controlli costanti e a misure di risanamento attuate da un team della Regione. Le autorità sanitarie regionali, infatti, svolgono un lavoro continuo per garantire che i focolai vengano gestiti in modo efficace.
In risposta alla malattia, la Regione ha attivato anche sessioni formative gratuite. Questi corsi sono rivolti ai titolari delle aziende e agli operatori di stalla, puntando a rafforzare le pratiche di biosicurezza e le competenze gestionali nei vari allevamenti. Il processo di disinfezione delle strutture è effettuato dagli operatori, sempre sotto la supervisione dei veterinari.
Il numero di capi risultati infetti è diminuito drasticamente nel 2024, rappresentando meno del 2% della popolazione bufalina. Questo trend, che mostra un incremento nelle unità bufaline rispetto all’anno precedente, è un sintomo di un miglioramento della situazione generale nella provincia.
Collaborazione tra Regione e rappresentanti del settore
La riunione ha visto anche un’ampia partecipazione di vari attori coinvolti nella protezione e valorizzazione della filiera bufalina. Erano presenti i rappresentanti dei Servizi Veterinari delle ASL, dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e dell’Università degli Studi Federico II di Napoli. Questi enti stanno collaborando per garantire il successo del piano di eradicazione della brucellosi, trasferendo conoscenze pratiche e aggiornamenti normativi agli allevatori.
L’assessore Caputo ha messo in luce l’importanza della sinergia tra le varie istituzioni e il settore privato, sottolineando che il benessere degli allevamenti è una priorità non solo per proteggere le aziende, ma anche per preservare la qualità dei prodotti agroalimentari campani. La lotta per debellare definitivamente questa malattia è al centro degli impegni della Regione, che intende continuare a lavorare a stretto contatto con professionisti e operatori del settore.
In questo contesto, l’assessore ha espresso insoddisfazione per le perdite subite dagli allevatori e ha rinnovato l’impegno nel sostenere l’industria bufalina, essenziale per l’economia locale e la tradizione gastronomica della Campania.
Ultimo aggiornamento il 20 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano