Ritardi e problematiche nella gestione delle società partecipate a L'Aquila: l'allerta di Paolo Romano

Ritardi e problematiche nella gestione delle società partecipate a L’Aquila: l’allerta di Paolo Romano

Il dibattito a L’Aquila si intensifica per i ritardi nell’approvazione del regolamento sulle società partecipate, con impatti significativi su 400 dipendenti e sulla qualità dei servizi pubblici.
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Ritardi e problematiche nella gestione delle società partecipate a L'Aquila: l'allerta di Paolo Romano - Gaeta.it

Il dibattito politico a L’Aquila si accende attorno ai ritardi nell’approvazione del regolamento per il controllo delle società partecipate e dell’atto d’indirizzo ad esse collegato. Questa situazione sta sollevando preoccupazioni non solo tra i consiglieri, ma anche tra i lavoratori coinvolti e i cittadini che dipendono da questi servizi. Con quasi 400 dipendenti coinvolti e un impatto diretto sulla qualità dei servizi pubblici, le ripercussioni di questa inattività si fanno sentire in modo significativo.

Le implicazioni di un ritardo atteso

Il consigliere Paolo Romano, esponente di L’Aquila Nuova, segnala una chiara volontà politica di ritardare l’approvazione di documenti fondamentali per la gestione delle società partecipate. La delibera di Giunta, prevista per aprile 2024, non è ancora stata esaminata in Consiglio comunale, nonostante ci si avvicini a febbraio 2025. Questo stallo non solo compromette la stabilità lavorativa di circa 400 persone, ma mina anche l’efficienza dei servizi erogati al capoluogo abruzzese.

L’assenza di un atto d’indirizzo adéquato produce effetti evidenti sulla qualità di diversi servizi pubblici, tra cui la raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade e i servizi educativi. La mancanza di un piano industriale chiaro rischia di aggravare le già problematiche prestazioni delle aziende municipali. Senza questi parametri, le risorse assegnate alle società partecipate non possono essere incrementate, né i servizi ottimizzati per rispondere concretamente alle necessità dei cittadini.

Situazione debitoria e necessità di rinnovamento

Un altro aspetto preoccupante è la condizione finanziaria di ASM, l’azienda municipalizzata che gestisce vari servizi essenziali. Il bilancio al 31 dicembre ha registrato un passivo di 6,8 milioni di euro nei confronti dei fornitori, a fronte di soli 571mila euro disponibili nel conto corrente. Tali dati suggeriscono un contesto di grande fragilità economica, che richiede interventi urgenti e una pianificazione efficace.

Il contratto di servizio dell’ASM è stato prolungato anche per l’anno in corso, ma senza i 600mila euro promessi dal Comune per nuove attrezzature. La necessità di un rinnovo inclusivo di mezzi e risorse diventa cruciale per migliorare la qualità dei servizi erogati. Inoltre, l’impossibilità di attuare assunzioni regolari dal 2021 ha costretto l’azienda a ricorrere a personale interinale, un’opzione che la Corte dei Conti considera ammissibile solo in situazioni straordinarie. L’assenza di certezza lavorativa per i dipendenti intercetta una crescente frustrazione e insoddisfazione.

Il futuro al quale guardare: opportunità e sfide

Con il risveglio delle questioni legate alle società partecipate e ai servizi pubblici, emerge l’urgenza di affrontare questa crisi con un nuovo sguardo. La questione non è solo di mera amministrazione, ma riguarda direttamente la vita quotidiana degli aquilani. Una riorganizzazione e una pianificazione attenta possono rappresentare sia un’opportunità di miglioramento sia un modo per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

L’auspicio è che la politica locale prenda coscienza del momento critico e proceda con decisione verso l’approvazione di quei documenti vitali per il futuro delle società partecipate. La creazione di piani industriali ben definiti può portare a un utilizzo più ottimale delle risorse e a una qualità dei servizi in grado di rispondere meglio alle necessità di una città che ha già affrontato innumerevoli sfide negli ultimi anni.

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