Ritiro di crema di riso Conad: rischio arsenico e precauzioni ai consumatori

Ritiro di crema di riso Conad: rischio arsenico e precauzioni ai consumatori

Richiamata la crema di riso biologica Conad per eccesso di arsenico. Il Ministero della Salute consiglia ai consumatori di restituire il prodotto e garantisce un rimborso completo.
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Ritiro di crema di riso Conad: rischio arsenico e precauzioni ai consumatori - Gaeta.it

Recentemente, l’attenzione dei consumatori è stata attirata dal richiamo di una crema di riso biologica prodotta da Conad, a causa della presenza di arsenico. Questa sostanza chimica, sebbene sia presente in natura, in questo caso supera i limiti di sicurezza ammissibili. Il Ministero della Salute ha emesso una raccomandazione chiara: ai clienti di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita. Un’azione importante che sottolinea il dovere da parte delle aziende di garantire la sicurezza alimentare.

Dettagli del richiamo della crema di riso

Il richiamo riguarda specificamente la Crema di cereali Riso biologica Conad in confezione da 200 grammi, che è stata oggetto di allerta per tre lotti di produzione identificati: L 11341, L 11041, e L 11042. Nella segnalazione sono indicate anche le date di scadenza, che sono il 19 aprile e il 22 aprile 2026. Ancorato al controllo qualità, il prodotto è stato realizzato da Antaar & S Spa nello stabilimento situato in via Aldo Moro 3, a Cava Manara, in provincia di Pavia. Questo richiama l’importanza di vigilare non solo sulla qualità, ma anche sulla sicurezza alimentare e di adottare misure preventive nei processi produttivi.

I consumatori che hanno già acquistato il suddetto prodotto possono restituirlo ai punti vendita Conad e ricevere un rimborso completo o scegliere un cambio merce. La trasparenza dell’informazione e la gestione immediata di tali situazioni sono fondamentali per mantenere la fiducia dei consumatori nelle aziende alimentari.

Informazioni sull’arsenico e la sua provenienza

L’arsenico è un elemento chimico che si trova naturalmente nel suolo, nelle rocce, nell’acqua e nell’aria. È presente in diverse forme, tra cui quella inorganica, più pericolosa, e quella organica, solitamente meno tossica. L’accumulo di arsenico in certe aree può derivare sia da attività industriali sia da fenomeni geologici naturali. La sua presenza è nota in vari settori, che spaziano dalla microelettronica alla produzione di coloranti, tessuti e vetro.

L’arsenico non è solo un contaminante da monitorare nella produzione alimentare ma è anche un elemento di cui si deve tenere conto nella salute pubblica. La sua esposizione, anche a basse dosi nel tempo, può portare a una serie di problematiche, rendendo essenziale il monitoraggio della qualità degli alimenti, specialmente quelli destinati ai bambini.

Effetti dell’arsenico sulla salute

Il pericolo rappresentato dall’arsenico è particolarmente evidente con l’assunzione di dosi elevate, che può portare a avvelenamento acuto. I sintomi di questo stato, che si manifesta tra i 10 e i 50 milligrammi di arsenico, includono vomito, dolori addominali, diarrea, e crampi muscolari. Gli effetti più gravi possono persino portare a complicazioni cardiache e respiratorie, evidenziando quanto possano essere dannosi anche piccole quantità di questa sostanza.

Per quanto riguarda l’esposizione prolungata a basse dosi, essa porta a modifiche corporee come iperpigmentazione della pelle, ispessimento cutaneo e, in casi estremi, può contribuire alla formazione di tumori della pelle. Tali sintomi insorgono generalmente dopo periodi prolungati di contatto, in un arco temporale che può superare i cinque anni.

La gestione dell’avvelenamento acuto prevede lavande gastriche e terapia farmacologica, mentre per l’avvelenamento cronico sono previsti trattamenti specifici, affinché si possa ridurre il rischio di malattie derivanti dall’esposizione.

In questo contesto, il richiamo della crema di riso da parte di Conad rappresenta un’allerta importante e utile, per ricordare la necessità di controlli rigorosi nel settore alimentare.

Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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