Un giovane padre di 46 anni, Dario, sta per tornare a casa dopo aver affrontato una battaglia contro uno scompenso cardiaco acuto. La sua vita è stata salvata grazie a un intervento pionieristico che ha visto l’impianto di un cuore artificiale totale Carmat, l’unico del suo genere autorizzato e disponibile in Europa. Questa procedura è stata eseguita presso il prestigioso Centro Trapianti Cuore del Monaldi, una struttura di eccellenza nell’ambito della cardiochirurgia, sotto la guida esperta del dottor Claudio Marra.
Il percorso clinico di Dario
Dario ha lottato contro una malattia cardiaca per oltre due decenni, seguendo un rigoroso piano di cura al Monaldi, dove un team di cardiologi ha monitorato attentamente il suo stato di salute. La situazione clinica è precipitata in modo critico, portando i medici a prendere in considerazione il cuore artificiale Carmat. La mancanza di disponibilità di organi ha reso necessario un intervento che fosse in grado di sostenere il giovane paziente, il quale ha espresso con determinazione il desiderio di tornare dalla sua famiglia e dal suo quartiere.
La reazione di Dario dopo l’intervento è stata straordinaria. Attualmente, gode di buone condizioni cliniche ed emodinamiche, pronte a riabbracciare la moglie e i due figli. Dottor Marra ha spiegato che il cuore artificiale è riservato a pazienti in stato critico, spesso in terapia intensiva, che non rispondono ad altre terapie cardiologiche. Questi pazienti, definiti “status one“, sono a serio rischio di vita e necessitano immediatamente di un supporto meccanico.
La tecnologia dietro il cuore artificiale Carmat
Il cuore artificiale totale Carmat rappresenta un’importante innovazione nel campo della cardiologia. Questo dispositivo è un’evoluzione dei tradizionali sistemi di assistenza biventricolare e utilizza biotecnologie avanzate per emulare le funzioni di un cuore umano. Come illustrato dal dottor Marra, il Carmat si distingue per il suo design completamente endotoracico e presenta bioprotesi che regolano il flusso sanguigno in risposta alle esigenze fisiologiche del paziente.
La sua struttura è progettata per monitorare in tempo reale le pressioni interne e per autoregolare il flusso ematico come farebbe un cuore sano. Questo approccio permette ai pazienti di gestire meglio la loro condizione mentre aspettano un trapianto cardiaco, un processo particolarmente necessario in situazioni in cui non ci sono organi disponibili immediatamente.
L’importanza della donazione di organi
Il cuore artificiale di Carmat non è solo un dispositivo meccanico; è concepito come un “ponte” verso un eventuale trapianto di cuore. La durata attesa del dispositivo è di circa 12 mesi, sufficienti per attendere un donatore. Questo aspetto evidenzia l’importanza cruciale della donazione di organi, un gesto essenziale che può fornire una nuova vita a pazienti come Dario.
La dottoressa Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, ha sottolineato il valore delle innovazioni in sanità pubblica che, unite a competenze e tecnologia, permettono di affrontare casi complessi come quello di Dario. La speranza per lei è che la ricerca continui a progredire, migliorando le possibilità di vita per tutti coloro che affrontano malattie cardiache.
Dario, ora pronto per riprendere in mano la sua vita, rimane in attesa di un cuore donato, sicuro che il desiderio di tornare a casa rappresenti il primo passo verso una nuova normalità .
Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano