La storia di Monica Iulianella, originaria di Pescina e trapiantata in Canada, è un racconto di nostalgia, affetto e legami indissolubili. Dopo oltre tre decenni lontana dal suo paese natale, Monica è tornata per riunirsi con la sua classe del 1980, i familiari e gli amici che le sono stati cari. La sua recente visita segna un momento di gioia e di riflessione, un ritorno tanto atteso che rievoca i legami con le proprie origini.
Il viaggio di Monica: da Pescina al Canada
Monica Iulianella ha lasciato il borgo siloniano da giovane, spinta dall’esigenza del padre di trasferirsi in Canada per motivi di lavoro. La sua partenza, inizialmente mascherata da una vacanza, si è rapidamente trasformata in un cambiamento di vita definitivo. All’arrivo nel nuovo mondo, la giovane Monica si è trovata a dover affrontare una realtà difficile da accettare: la consapevolezza che Pescina, il suo amato paese, non sarebbe più stato il suo punto di riferimento.
Adattarsi a un nuovo ambiente, una nuova cultura e una lingua diversa non è stata un’impresa semplice. Monica ha vissuto alti e bassi, portando nel cuore l’amore per il suo paese natale e il desiderio di mantenere vive le tradizioni pesciantine, passate e tramandate dalla sua famiglia. Il legame affettivo con Pescina è sempre rimasto forte, nonostante le distanze. Questo desiderio di tornare e rivedere le persone che ha amato ha fatto parte della sua vita per anni, alimentando una nostalgia che non si spegne mai.
Un’emozione travolgente: il ritorno a Pescina
La recente visita di Monica a Pescina è stata permeata da un’intensa emozione, non solo per lei, ma anche per gli amici e i compagni di scuola che l’hanno accolta a braccia aperte. “Il mio cuore si è spezzato!!! Solo ora che sono tornata, è guarito e si è ricomposto,” ha affermato Monica, descrivendo la gioia del ritrovamento con chi era parte della sua giovinezza. La serata di festa trascorsa insieme ha reso evidente quanto il tempo e la distanza non possano cancellare legami profondi.
L’incontro ha evocato ricordi di gioventù, di momenti spensierati trascorsi insieme, di giochi, risate e di quei piccoli eventi che caratterizzano l’infanzia. Monica, circondata dai suoi cari, ha condiviso aneddoti della sua vita in Canada, anche se il suo cuore è sempre rimasto legato a Pescina, come il filo invisibile che unisce la sua esistenza alle sue radici.
Riflessioni su Pescina e le proprie radici
Il legame di Monica con Pescina non è solo sentimentale, ma riflette anche la realtà di molti emigrati che sono costretti a lasciare il proprio paese. La scrittura di Ignazio Silone nel suo capolavoro “Fontamara” offre una visione profonda della vita in un villaggio come Pescina, descritta come un luogo d’amore e appartenenza. La frase che per Silone rappresentava il suo villaggio: “Un villaggio… come tanti altri, ma per chi vi nasce e cresce, il cosmo,” incarna esattamente il sentimento che Monica prova nel rivedere i luoghi della sua infanzia.
Il suo ritorno a Pescina rappresenta non solo una riunione con i cari, ma anche una riscoperta della propria identità culturale. La familiarità dei volti e la bellezza dei paesaggi hanno un potere unico di far sentire le persone a casa, nonostante gli anni e la distanza. Questo legame, così profondo e autentico, continua a mostrare quanto sia importante mantenere vive le proprie radici e la storia personale, anche quando si è fisicamente lontani dal luogo d’origine.
Ultimo aggiornamento il 21 Dicembre 2024 da Sara Gatti