Ritorno alla cultura: ex sindaco di Itri critica la gestione dei locali comunali

Antonio Fargiorgio, ex sindaco di Itri, critica la decisione del commissario Lonigro di affittare locali storici per 12 anni, chiedendo una gestione che valorizzi cultura e patrimonio comune.
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Ritorno alla cultura: ex sindaco di Itri critica la gestione dei locali comunali - Gaeta.it

La situazione politica a Itri si sta intensificando nel periodo antecedente alle elezioni amministrative, previste per la primavera del 2025. Al centro di queste tensioni c’è l’ex sindaco Antonio Fargiorgio, che sta sollevando preoccupazioni riguardo la recente decisione del commissario prefettizio Antonietta Lonigro di procedere con la sfruttamento dei locali storici comunali.

La posizione di Antonio Fargiorgio

Antonio Fargiorgio, ex sindaco e capogruppo della lista di minoranza “Itri facciamo futuro“, è un protagonista indiscusso della scena politica locale. Scrutando attentamente le scelte amministrative, ha espresso forti obiezioni alla decisione della Lonigro, che prevede la locazione di un immobile comunale, già sede del bar Centrale, per un periodo prolungato di 12 anni. Secondo Fargiorgio, questa azione non solo limiterebbe l’utilizzo pubblico degli spazi, ma priverebbe anche le future amministrazioni della possibilità di ripensare la destinazione d’uso degli stessi. La sua intenzione è quella di garantire una fruibilità culturale, in risposta a una crescente richiesta della comunità di spazi dedicati alla cultura e socialità.

L’importanza dei beni comuni

Fargiorgio non contesta la validità economica dell’operazione proposta dalla commissaria. Al contrario, accetta che possa generare nuove entrate per le casse comunali. Tuttavia, la sua preoccupazione principale riguarda il fatto che non si possa ridurre il valore storico e culturale di un immobile a un mero calcolo economico. L’ex sindaco paragona questa decisione a una transazione commerciale, mettendo in discussione l’importanza di favorire l’interesse pubblico.

Evidenzia come l’utilizzo degli spazi dovrebbe andare oltre la semplice generazione di introiti, suggerendo l’idea di creare centri culturali aperti alla comunità. Questi spazi potrebbero ospitare presentazioni editoriali, mostre d’arte e attività di associazioni no profit, diventando così un punto di riferimento vitale per il cittadino di Itri, piuttosto che un’unità commerciale chiusa.

La storia e la cultura di Itri

Fargiorgio insiste sull’importanza di preservare la storia di Itri attraverso l’uso intelligente e rispettoso degli immobili storici. La criticità della gestione di questi locali, secondo lui, è il riflesso della mancanza di considerazione per il patrimonio culturale del comune. I muri di questi edifici portano con sé le tradizioni e la memoria collettiva di Itri, e l’attuale processo decisionale potrebbe contribuire a un’ulteriore alienazione della cultura locale.

Richiedendo l’interruzione della procedura attuale, Fargiorgio intende riportare l’attenzione su una possibile rivitalizzazione culturale della città. Il suo appello è per una riflessione profonda sull’importanza di spazi condivisi che servano a soddisfare una domanda culturale evidente nella comunità.

La petizione per un cambiamento

L’ex sindaco di Itri, firmatario di interrogazioni che non hanno ricevuto risposta, sta mobilitando la cittadinanza attorno a questa causa. Chiede un impegno collettivo e l’ascolto delle voci che provengono dalla popolazione, sottolineando la necessità di un approccio più inclusivo nella gestione dei beni pubblici. La lotta di Fargiorgio rappresenta dunque una chiamata a un’azione più consapevole, orientata verso un amministrare che tenga in considerazione non solo l’economia, ma anche la storia e la cultura locale.

Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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