markdown
Un’importante svolta nella tradizione religiosa della Valle Isarco, con il ritorno della vita monastica nel monastero di Sabiona. Dopo tre anni di abbandono, la storica struttura ha riacquisito vitalità grazie all’arrivo dei cistercensi dell’abbazia viennese di Heiligenkreuz, guidati da padre Kosmas Thielmann e dal suo fedele compagno a quattro zampe, il cane Coco. La cerimonia di accoglienza è stata un evento significativo per la comunità locale, che ha partecipato con entusiasmo alla celebrazione di questo nuovo capitolo.
Un’importante cerimonia di passaggio
Il ricevimento tradizionale tirolese
Il passaggio di consegne del monastero di Sabiona è stato celebrato con un ricevimento in stile tirolese, presso la chiesa di Nostra Signora, cuore pulsante della comunità e un luogo simbolico per tutti i presenti. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla comunità religiosa e la volontà di collaborare per un futuro prospero. Non è mancata l’esibizione della banda musicale di Chiusa, che ha intrattenuto i visitatori con brani tradizionali, accompagnando l’atmosfera di festa.
Inoltre, gli Schützen del circondario di Bressanone hanno onorato l’occasione con la loro presenza, rievocando le tradizioni locali e il legame profondo tra la cultura tirolese e la vita monastica. Questo ricevimento non solo ha segnato l’ingresso dei cistercensi nel monastero, ma ha anche rafforzato il senso di comunità , unendo la popolazione locale attorno a un simbolo di spiritualità e storia.
Celebrazione religiosa con significato profondo
A seguire, la celebrazione religiosa ha avuto luogo all’interno del monastero, con la conduzione del vescovo Ivo Muser. L’importanza di questo rito è stata accentuata dalla presenza di figure ecclesiastiche significative, come l’abate dei cistercensi austriaci, Maximilian Heim, e il decano di Chiusa, Georg Martin. Durante la cerimonia, padre Kosmas Thielmann ha ricevuto il decreto di nomina, un atto solenne che sancisce ufficialmente il suo ruolo all’interno della comunità monastica.
Le chiavi del monastero e del tabernacolo, simboli dell’autorità e della responsabilità , sono state consegnate a padre Kosmas, evidenziando l’importanza del suo compito nel riportare la vita spirituale nel convento di Sabiona. La celebrazione, carica di emozione e significato, ha ricreato un legame profondo tra la storia del monastero e il suo futuro, così come tra la comunità e la nuova gestione cistercense.
Il significato di un ritorno
Quella di Sabiona rappresenta una storia di resilienza e speranza: dopo 335 anni di devozione benedettina, la nuova fase di vita monastica porta con sé la speranza di un rinnovato impegno spirituale e culturale per la Valle Isarco. I cistercensi, con la loro tradizione di semplicità e lavoro, si preparano ad affrontare la nuova sfida, dentro e fuori le mura del monastero.
Il coinvolgimento della comunità locale in questo processo di transizione è fondamentale. La presenza di istituzioni locali e membri della società civile testimonia un desiderio condiviso di supportare la rinascita di un luogo che per secoli ha rappresentato un rifugio di pace e spiritualità . Inoltre, il nuovo inquilino, padre Kosmas Thielmann, con la sua determinazione e il suo spirito, si dimostra pronto ad affrontare questa avvincente avventura. Il sentiero che porta al monastero, ripido e faticoso, non spaventa certamente un ex maratoneta, pronto a guidare la comunità verso un futuro luminoso.
La storia di Sabiona continua a scriversi, arricchita dalle esperienze e dalle speranze di tutti coloro che vi si avvicinano con fede e passione.