Ritorno delle truffe a Bollengo: i raggiri prendono piede con nuovi stratagemmi

Ritorno delle truffe a Bollengo: i raggiri prendono piede con nuovi stratagemmi

A Bollengo e nella provincia di Eporediese, truffatori utilizzano nuove tecniche ingannevoli per colpire le fasce vulnerabili della popolazione, sollecitando un intervento urgente da parte delle autorità locali.
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Ritorno delle truffe a Bollengo: i raggiri prendono piede con nuovi stratagemmi - Gaeta.it

Negli ultimi tempi, i truffatori sono tornati a colpire a Bollengo e nella provincia di Eporediese, utilizzando tecniche rinnovate che fanno leva sulla paura e sull’emotività delle vittime. Attraverso travestimenti studiati e scenari ingannevoli, i malintenzionati riescono a mettere in atto raggiri sempre più audaci, colpendo principalmente le fasce più vulnerabili della popolazione. La seguente analisi offre uno sguardo approfondito sulle modalità operative di queste truffe, facendo emergere un fenomeno che si presenta con inquietante regolarità, rendendo necessario un intervento immediato da parte delle autorità e della comunità.

Un nuovo modus operandi

Recentemente è emerso un nuovo tipo di truffa che sfrutta sofisticati inganni. Un furgone bianco, simile a un Iveco Daily, è il mezzo scelto dai malfattori per portare a termine la loro operazione. Il conducente, descritto come un uomo con carnagione olivastra, si presenta in modo educato e sicuro di sé, fingendo di essere un corriere. Convince le vittime che un pacco destinato a un familiare è in attesa di un pagamento conclusivo. “È già tutto saldato, ma ci vuole un saldo in contante per completare la consegna,” è quanto riportano le vittime. In realtà, il pacco non esiste, così come l’ordine, e una volta ottenuto il denaro, il furgone svanisce senza lasciare traccia. Le segnalazioni accumulatesi in queste settimane parlano di almeno dieci tentativi, ma i dettagli su quante di queste truffe abbiano avuto successo restano incerti.

Il sindaco Luigi Ricca ha intrapreso azioni volto a tutelare i cittadini di Bollengo, in particolare gli anziani. Qualche settimana fa ha rivolto un appello pubblico, esortandoli a mantenere alta la guardia: “Non aprite la porta a sconosciuti e non cedete denaro a chi si presenta come carabiniere o tecnico.” Questi avvertimenti nascono dalla crescente preoccupazione di fronte a una piaga che può colpire chiunque, specialmente le fasce più fragili della popolazione.

La varietà dei raggiri

Le modalità di truffa non si limitano al solo approccio del corriere. La varietà dei raggiri è vasta e si adatta alle paure delle vittime. Un esempio significativo è quello di una donna che ha ricevuto una telefonata allarmante da una persona che si spacciava per la figlia. La voce, in lacrime, riferiva di un incidente grave e di un immediato bisogno di aiuto finanziario. Quest’ultima è una strategia temuta, in quanto riesce a colpire nel profondo del legame emotivo che un genitore può avere nei confronti di un figlio.

Ogni tentativo di truffa mette a nudo la vulnerabilità umana, incontrando l’instinto di protezione e la volontà di aiutare. Questo porta molti cittadini a perdere di vista la razionalità e a cadere in trappola. Con ogni nuova segnalazione, cresce anche il timore che altre persone possano subire simili inganni, creando un clima di sfiducia che si fa strada nelle comunità.

L’azione delle forze dell’ordine

Le indagini della polizia su casi di truffa stanno cercando di fare luce su episodi inquietanti. Recentemente è stata formalizzata una denuncia alla Procura di Biella per un 67enne accusato di truffa aggravata. Quest’uomo ha contattato un 26enne del Biellese, fingendosi maresciallo dei carabinieri e dichiarando che il giovane era moroso verso lo Stato per presunti pagamenti non effettuati. Spaventato dalla minaccia di sanzioni e possibili arresti, il giovane ha trasferito oltre 6.000 euro tramite Western Union. Questo caso esemplifica la meticolosità delle tecniche impiegate dai truffatori e la difficoltà di uscire da situazioni così ingannevoli.

Le difficoltà investigative sono ulteriormente amplificate dal fatto che i conti correnti utilizzati dai truffatori sono intestati a vittime ignare, le cui informazioni sono state ottenute attraverso raggiri precedenti. Ciò ha portato a un complicato sistema dove le tracce si smarriscono facilmente, rendendo ardua la cattura dei veri colpevoli. Le forze dell’ordine si stanno adoperando per incrociare dati e informazioni bancarie, cercando di risalire ai responsabili di queste operazioni fraudolente.

La situazione in evoluzione

Successivamente, un arresto avvenuto a Torino ha dimostrato che il problema delle truffe non è limitato solo a piccole realtà locali, ma si estende a un contesto più ampio. Il 5 marzo, infatti, la polizia ha fermato un 41enne sorpreso mentre cercava di realizzare un raggiro identico a quelli già segnalati. Dopo aver bussato alla porta di un’anziana, ha chiesto il pagamento immediato per una consegna. Per rendere la situazione più credibile, portava con sé un POS manomesso, in grado di richiedere importi superiori a quelli realmente dovuti. L’anziana, percependo la situazione sospetta, ha allertato i familiari, che hanno contattato le autorità, portando all’arresto del malfattore sul posto.

Questi eventi dimostrano come i truffatori continuino a perfezionare le loro strategie, rimanendo attenti alle vulnerabilità della popolazione. La moltitudine di tecniche impiegate e la rapidità con cui possono variare sono motivi di seria preoccupazione per cittadini e autorità. Con una continua attenzione al fenomeno delle truffe, è fondamentale informare e sensibilizzare la comunità, per mettere in atto un sistema di protezione efficace. I consigli restano sempre i medesimi: mantenere alta la guardia, non aprire porte a sconosciuti, non fornire denaro senza verifiche e contattare immediatamente le forze dell’ordine in caso di dubbi. La vigilanza è la chiave per prevenire furti e raggiri.

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