Le autorità colombiane hanno scoperto nelle ultime ore i resti di Alessandro Coatti, un biologo italiano di 42 anni, le cui parti del corpo erano state smembrate. Il rinvenimento è avvenuto nelle vicinanze dello stadio di Santa Marta, una delle città turistiche più popolari della Colombia e capitale del dipartimento di Magdalena, situata nella regione caraibica del nord del paese.
La drammatica scoperta
Il macabro ritrovamento è stato effettuato vicino al luogo dove un gruppo di bambini aveva precedentemente trovato una valigia contenente la testa e gli arti di Coatti. Le indagini avviate dopo il primo ritrovamento hanno permesso alla polizia di identificare il biologo grazie a un braccialetto rinvenuto al suo polso, che risaliva a un soggiorno in un hotel locale. Altri resti dismembrati erano stati, infatti, rinvenuti in una differente area della città, aggravando la drammaticità della situazione. Le autorità locali stanno attualmente conducendo un’indagine approfondita per scoprire ulteriori dettagli e circostanze attorno a questo crimine violento.
Ultime ore di vita del biologo
Secondo le informazioni emerse, Alessandro Coatti è scomparso sabato sera. Si pensa che, prima di perdere i contatti, fosse salito su un taxi con l’intento di raggiungere una discoteca della zona. Era in Sudamerica per trascorrere una vacanza da solo, approfittando dell’occasione per esplorare il paese e godere delle bellezze locali. Gli amici e i familiari, preoccupati per la sua assenza, avevano lanciato segnali di allerta prima che i resti fossero scoperti, creando un clima di ansia e preoccupazione.
Il profilo del biologo
Alessandro Coatti era noto nel suo campo per il suo lavoro con la Royal Society di Biologia britannica. La sua morte, avvenuta in circostanze così tragiche, ha suscitato sconcerto non solo tra i suoi cari, ma anche tra colleghi e conoscenti. Nonostante fosse in viaggio per motivi di svago, la sua carriera scientifica lo aveva contraddistinto come persona rispettata e apprezzata nell’ambito della biologia e dell’ecologia. Questo caso ha messo in luce non solo il rischio correlato ai viaggi in alcune aree del mondo, ma anche l’urgente necessità di garantire la sicurezza dei turisti.
Le indagini continuano mentre la comunità locale si stringe attorno alla famiglia di Coatti, cercando di capire le ragioni di un così orrendo crimine. In un contesto già minato dalla violenza, la scoperta di tali atti mette in evidenza la vulnerabilità dei visitatori e il bisogno di un’intensa collaborazione tra le forze di polizia e le autorità turistiche.