Il dipinto seicentesco “La Presentazione di Maria al Tempio” è riemerso dopo più di quindici anni, ritrovato in Germania e restituito ufficialmente alla diocesi di Novara. Il furto della preziosa opera, avvenuto l’8 maggio 2009 presso la chiesa di Passera, nella frazione di Stresa, ha finalmente trovato una risoluzione grazie all’efficiente lavoro di investigazione da parte delle forze dell’ordine italiane. L’opera, di autore ignoto, è stata oggetto di un’asta tedesca, dove era messa in vendita per un’importante cifra.
Il ritrovamento e l’importanza dell’indagine
La vicenda del dipinto si è rivelata un caso emblematico nel panorama della restituzione di opere d’arte trafugate. Il primo segnale di allerta è giunto nel dicembre 2023, quando un carabiniere del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari ha individuato forti somiglianze tra il quadro in vendita e alcuni dati nel database dei beni culturali rubati. Questo è stato il punto di partenza per un’indagine condotta dal PM di Verbania Gianluca Periani, unitamente ai Carabinieri di Torino, Cagliari e Genova, insieme alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Verbania. Le indagini hanno permesso di tracciare il percorso del dipinto e di arrivare al sequestro dell’opera da parte della polizia bavarese.
La restituzione ufficiale del dipinto, avvenuta in una cerimonia a Verbania, segna un traguardo significativo nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte. Questo caso mette in luce l’importanza del coordinamento tra le autorità italiane e quelle estere, sottolineando l’operato instancabile dei Carabinieri del TPC nella tutela del patrimonio culturale. Il maggiore Ferdinando Angeletti ha dichiarato che, nonostante alcune fasi rimangano oscure dopo il furto, gli investigatori sono riusciti a ricostruire gran parte del percorso dell’opera nel tempo.
La restituzione alla comunità e il valore storico del dipinto
Il dipinto, tornato nel suo contesto originale, rappresenta non solo un’opera d’arte ma un simbolo della storia della comunità di Stresa. Don Gian Luca Villa, parroco della zona, ha ricordato l’importanza del dipinto, donato storicamente dalla famiglia Borromeo, e ha fatto riferimento alla presenza della contessa Isabella d’Adda, moglie di Carlo III Borromeo, tra le figure rappresentate. Questo legame con la famiglia Borromeo ne accresce il valore sia culturale che storico, rendendo la sua restituzione una vittoria per la comunità locale.
Monsignor Fausto Cossalter, vicario generale della diocesi di Novara, ha espresso un profondo senso di gratitudine verso le forze dell’ordine, sottolineando che il ritorno dell’opera rappresenta la restituzione di “un pezzo di vita alla nostra comunità”. Questo sentimento collettivo di gioia e riconoscenza rafforza il legame tra arte, storia e comunità, evidenziando quanto sia fondamentale preservare e proteggere il patrimonio culturale per le generazioni future.
Le implicazioni del ritrovamento nella lotta contro il traffico d’arte
Il ritrovamento del dipinto “La Presentazione di Maria al Tempio” segna un successo nel più ampio contesto della lotta contro il traffico illecito di opere d’arte. L’indagine ha evidenziato l’importanza della sorveglianza attenta sul mercato dell’arte, specialmente online, dove opere rubate possono facilmente finire in vendita. Le autorità competenti, attraverso approcci investigativi mirati e collaborazioni internazionali, possono esercitare un’azione efficace contro crimini di questo tipo.
Il ruolo dei Carabinieri del TPC si conferma cruciale nel mantenimento del patrimonio culturale italiano e nell’intercettare opere trafugate, dimostrando l’impatto positivo delle loro operazioni di monitoraggio. Non solo rispondono alle esigenze di sicurezza relative al patrimonio artistico, ma contribuiscono a rendere sempre più difficile la circolazione di opere illecitamente sottratte. La restituzione di opere d’arte rubate è, quindi, non solo un traguardo per le istituzioni, ma un fondamentale rientro di cultura e identità per le comunità.