Il mondo dell’alpinismo e dell’esplorazione si arricchisce di un capitolo toccante con il ritrovamento, avvenuto sulle Ande argentate, del corpo ibernato di Vincenzo Chiaranda, un alpinista friulano. Questo evento ha suscitato un forte interesse sia nel campo dell’esplorazione che tra i familiari e i concittadini, riportando alla luce la vita di un uomo che ha sfidato la natura alla ricerca di avventure sui monti. Chiaranda, originario di Grizzo di Montereale, è stato uno di quei pionieri dell’alpinismo che ha dedicato la sua vita all’esplorazione.
La vita di Vincenzo Chiaranda: da ristoratore a alpinista
Le origini di un avventuriero
Nato nel 1909 a Grizzo di Montereale, un piccolo comune situato nella provincia di Pordenone, Vincenzo Chiaranda ha percorso un’esistenza caratterizzata da molteplici passioni. Prima di dedicarsi completamente all’alpinismo, Chiaranda lavorò come ristoratore e fu un grande viaggiatore, trovando nel trekking e nella scalata una vocazione che lo avrebbe segnato per sempre. La sua versatilità come alpinista è emersa quando ha cominciato a documentare le sue incredibili imprese con una cinepresa, condividendo il suo amore per la montagna in modo innovativo per il suo tempo. Chiaranda divenne noto non solo per le sue abilità sulle vette, ma anche per il suo talento nel raccontare storie attraverso i filmati.
Le imprese in montagna
Nel corso della sua vita, Chiaranda ha compiuto numerose scalate, non solo in Europa ma anche nelle remote vette delle Ande. La scalata al MERCEDARIO, una delle cime più imponenti del continente sudamericano, si colloca al centro della sua biografia. Con i suoi 6.770 metri, questa montagna rappresentava una sfida per molti alpinisti e Chiaranda non poteva resistere all’opportunità di affrontarla. Purtroppo, la sua missione nel 1959 si è trasformata in un mistero, poiché di lui si sono perse le tracce, lasciando una famiglia e una comunità in apprensione per più di sei decenni.
Il ritrovamento del corpo ibernato
La scoperta da parte degli esploratori cileni
Il 10 gennaio 2022 è una data che segna un momento decisivo per la storia di Chiaranda e per il suo ricordo. Una spedizione di giovani alpinisti cileni, guidata da Horacio Ritter e Erick Pizarro, si stava preparando per rifare la sua scalata al MERCEDARIO quando, casualmente, si sono trovati di fronte al corpo ibernato di Chiaranda. Perdutisi nel corso della loro avventura e in un momento di inaspettata fortuna, i due esploratori hanno rinvenuto il cadavere, riconoscibile grazie agli oggetti personali che giacevano nelle vicinanze, tra cui il suo zaino.
Le comunicazioni con la famiglia
Dopo aver appurato l’identità del corpo, i membri della spedizione hanno intrapreso una missione più profonda e significativa: contattare la famiglia di Chiaranda. Sebbene il ritrovamento avvenisse nel gennaio 2022, la famiglia a Grizzo è stata informata solo nel corso dell’ottobre 2023. Gli esploratori hanno viaggiato fino in Italia per consegnare oggetti che appartenevano all’alpinista e per condividere la storia della loro scoperta. Il nipote, Luciano Chiaranda, ha così avuto l’opportunità di ricevere non solo dei souvenir materiali, ma anche un pezzo di storia familiare che sembrava definitivamente perduto.
L’eredità di Vincenzo Chiaranda nel cuore degli alpinisti
Un simbolo di perseveranza
La storia di Vincenzo Chiaranda non è solo quella di un alpinista avventuroso, ma diventa un simbolo di persistenza e dedizione. La scoperta del suo corpo ibernato ha riacceso il dibattito sull’importanza della memoria storica nel campo dell’alpinismo. Molti giovani alpinisti oggi stilano una lista di idoli e Chiaranda, con la sua audacia e il suo spirito, si afferma come figura di riferimento. Le sue riprese e i suoi filmati continuano a ispirare nei circoli di escursionismo e arrampicata.
Ricordi che vivranno per sempre
Oggi, Grizzo di Montereale non ricorda solo il nome di Chiaranda, ma vive anche attraverso le storie raccontate dai familiari e dai suoi concittadini. Con il nipote Luciano Chiaranda nei paraggi, le sue avventure e la sua vita vengono tramandate, mantenendo vivo il suo ricordo. Nonostante la sua scomparsa fosse avvenuta così tanti anni fa, il rinnovato interesse su di lui e sulla sua eredità non fa che rafforzare il legame tra le generazioni passate e quelle future nel mondo dell’alpinismo. La vita di Vincenzo Chiaranda ci lascia un messaggio importante: l’amore per la natura e la sete di avventura non conoscono confini e durano per sempre nel cuore di coloro che li custodiscono.