La notizia del ritrovamento di un bimbo di due anni scomparso a Locorotondo il 30 luglio ha suscitato sollievo e commozione nella comunità. Il piccolo era scomparso mentre giocava nel cortile di casa e la sua ricerca ha coinvolto diversi enti, insieme ai cittadini, e ha sollevato interrogativi sulle circostanze del suo allontanamento.
La scomparsa del bambino
Il drammatico evento è avvenuto intorno alle 11 del mattino di martedì 30 luglio. Il bambino giocava all’esterno della sua abitazione insieme ai suoi fratelli quando, inspiegabilmente, è scomparso. Questo improvviso allontanamento ha messo in allerta l’intera famiglia, che ha immediatamente contattato le autorità competenti. Le ricerche sono cominciate prontamente, concentrandosi su un boschetto nelle vicinanze della villetta in cui vive il piccolo. I carabinieri, supportati da volontari e abitanti del comune in provincia di Bari, hanno avviato un’operazione di ricerca e recupero, esaminando anche i pozzi disseminati nella campagna circostante e monitorando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
La mobilitazione della comunità è stata significativa, con molti residenti che si sono uniti alle forze dell’ordine nel tentativo di localizzare il piccolo. Ogni ora che passava aumentava la preoccupazione e la tensione tra i familiari e i cittadini, condividendo il timore per una potenziale tragedia. Dopo otto ore di ricerche incessanti, il bambino è stato finalmente avvistato da un uomo che gestisce una serigrafia nelle vicinanze, il quale lo ha riconosciuto e ha immediatamente allertato i soccorsi.
Interrogativi aperti sulla scomparsa
Nonostante il ritrovamento del bambino abbia portato un grande sollievo, restano aperti molti interrogativi sulle circostanze che hanno portato alla sua scomparsa. Il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano, ha sottolineato la necessità di chiarire i dettagli della vicenda, evidenziando come, data l’affluenza di turisti nella valle, ci si aspetti che qualcuno possa aver avvistato il piccolo mentre si allontanava. “Non è facile capire come sia accaduto”, ha dichiarato Bufano, sottolineando che la ricostruzione dei fatti è fondamentale e spetta alle forze dell’ordine.
Il bimbo, quando ritrovato, presentava alcune escoriazioni e una ferita alla testa, possibilità di una caduta durante il suo percorso. Questo solleva ulteriori domande su quanto possa aver camminato e sulle condizioni in cui sarebbe stato fino al momento del ritrovamento. Sono stati avviati accertamenti per comprendere meglio la dinamica degli eventi e il modo in cui il piccolo abbia potuto coprire una distanza di circa 4 chilometri senza che nessuno se ne accorgesse.
Interrogatori e testimonianze
Per fare chiarezza su questa inquietante vicenda, i genitori del bambino sono stati convocati presso la caserma dei carabinieri per fornire la loro versione dei fatti. Le loro testimonianze sono considerate essenziali per la ricostruzione di quanto accaduto. In particolare, si cerca di capire come il bambino abbia riportato la ferita alla testa e se ci siano stati fattori che abbiano agevolato il suo allontanamento.
Il padre, intervistato da Repubblica, ha descritto la preoccupazione che ha accompagnato le ore della scomparsa. “Ha camminato per quattro o cinque chilometri, nonostante sia un bambino di due anni”, ha dichiarato, rimarcando l’improbabilità di una simile distanza per un bambino così piccolo. Gli inquirenti stanno valutando le circostanze della vicenda e il ruolo delle dinamiche familiari in questo drammatico episodio, cercando di ricostruire una cronologia degli eventi per comprendere come siano realmente andate le cose.
La comunità di Locorotondo attende con trepidazione le conclusioni delle indagini, sperando che possano chiarire non solo le circostanze del drammatico evento, ma anche garantire la sicurezza dei più piccoli nella zona.