Ritrovato un prezioso frammento archeologico rubato: la storia della lapide di Lucio Minucio Erato

Ritrovato un frammento di lapide sepolcrale rubato quattro anni fa, il quale offre nuove prospettive sulla storia romana e solleva interrogativi sulla tutela del patrimonio culturale locale.
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Ritrovato un prezioso frammento archeologico rubato: la storia della lapide di Lucio Minucio Erato - Gaeta.it

Un antico reperto archeologico, sottratto quattro anni fa dal Casale della Cervelletta, è riemerso in via degli Alberini. La notizia del ritrovamento ha suscitato un certo interesse tra appassionati di storia e archeologia. Il frammento di lapide sepolcrale, di evidente valore storico, mette in luce le ricchezze del nostro passato e la necessità di proteggere il patrimonio culturale.

Il ritrovamento del frammento

La scoperta di questo frammento è stata riportata sul blog Collianiene.org, dove si è parlato del suo ritrovamento in un contesto affascinante e ricco di storia. Il pezzo era in precedenza collocato nel “museuccio” del Casale della Cervelletta e, dopo la sua scomparsa nel 2020, era invano cercato. Questo frammento non era un oggetto comune, ma una testimonianza di epoche lontane. La sua ricomparsa è avvenuta senza troppa enfasi, cosa che lascia interrogativi sui modi di gestione e tutela del patrimonio archeologico locale.

La chiusura del Casale della Cervelletta e il conseguente divieto di accesso, a fronte della mancanza di misure di sicurezza adeguate, avevano reso la situazione altamente vulnerabile. I timori espressi dai ricercatori e dagli storici si sono rivelati fondati, dato che la cura e la valorizzazione del patrimonio devono sempre andare di pari passo con la sua protezione. La speranza è che, una volta restaurato e custodito adeguatamente, il frammento possa tornare a far parte di un contesto espositivo che ne esalti il significato.

La storia del frammento di Lucio Minucio Erato

Il frammento proviene da una lapide sepolcrale in travertino, scoperta a pochi chilometri dal Casale, in un’area ricca di reperti storici. Gli scavi hanno dimostrato che anticamente in quella zona sorse una villa patrizia risalente al tardo impero romano. La lapide, di forma trapezoidale, narra la storia di Lucio Minucio Erato, un liberto che, dopo essersi affrancato, divenne un commerciante di unguenti e profumi, cosa non da poco nell’antica Roma.

Massimo Lauria, giovane archeologo locale, era stato il primo a studiare questo reperto, sottolineando la sua importanza storica e l’unicità dell’epigrafe. La più recente scoperta di questo frammento ha risvegliato un interesse per il contesto storico della zona, che potrebbe offrire ulteriori dettagli su vita e pratiche sociali del tempo. La famiglia del liberto è citata nella lapide, descrivendo un quadro familiare complesso e di successo, quasi a sfuggire agli stereotipi sull’esistenza dei liberti.

L’epigrafe non solo testimonia le vite di questi individui, ma è anche un esempio del passaggio dalla schiavitù alla libertà, un tema centrale nella storia romana e nelle sue dinamiche sociali.

La ricerca di una nuova collocazione

Attualmente, non ci sono informazioni chiare sulla custodia del frammento e se i pannelli esplicativi redatti da Lauria siano stati recuperati. Questi dettagli sono cruciali per garantire una fruizione corretta e scientifica del reperto. La mancanza di trasparenza su dove e in che forma il reperto sarà finalmente esposto lascia un’ombra su un evento che, seppur positivo, ha evidenziato le lacune nella tutela del patrimonio culturale.

La comunità locale e gli appassionati di archeologia sperano che, una volta ripristinato, il frammento venga collocato in un’istituzione adeguata, dove possa essere studiato e apprezzato da un pubblico più ampio. Le istituzioni preposte devono dotarsi di strategie concrete per garantire la sicurezza e la valorizzazione del patrimonio storico-religioso, per evitare che episodi simili accadano in futuro. La storia di Lucio Minucio Erato non è solo una pagina di archeologia, ma un racconto vivo della società che costruì strade, ville e relazioni anche nel nostro presente.

Le aspettative sono alte, come è alta la consapevolezza sulla necessità di preservare e valorizzare la cultura e l’identità delle origini.

Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Donatella Ercolano

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