Riunione in Prefettura: Focus sui Senza Fissa Dimora e Nuove Iniziative di Accoglienza a Napoli

Riunione in Prefettura: Focus sui Senza Fissa Dimora e Nuove Iniziative di Accoglienza a Napoli

A Napoli, riunione in prefettura per affrontare l’emergenza dei senza fissa dimora: si propone di aumentare i posti letto e migliorare la collaborazione tra istituzioni e organizzazioni religiose.
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Riunione in Prefettura: Focus sui Senza Fissa Dimora e Nuove Iniziative di Accoglienza a Napoli - Gaeta.it

A Napoli, questa mattina, si è svolta una cruciale riunione in prefettura per discutere le problematiche legate ai senza fissa dimora. L’incontro, presieduto dal prefetto Michele di Bari, ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali e religiose, tutte unite nella ricerca di soluzioni concrete per una delle questioni sociali più urgenti della città. Il dialogo ha messo in evidenza la necessità di migliorare l’accoglienza, aumentando i posti letto disponibili, per garantire un riparo adeguato a chi vive in situazioni di vulnerabilità.

Necessità di ampliare i posti letto per senza fissa dimora

Nel corso della riunione, il prefetto di Bari ha sottolineato l’urgenza di ampliare il numero di posti letto per l’accoglienza dei senza fissa dimora. La nota della prefettura riporta che è fondamentale affrontare l’elevato numero di persone senza dimora che necessitano di un riparo durante le ore notturne. Questo problema è stato ulteriormente evidenziato dalla presenza dell’assessore comunale al Welfare, Luca Trapanese, che ha confermato che la capacità di accoglienza attuale non è sufficiente a soddisfare la domanda crescente.

Trapanese ha inoltre segnalato che i risultati dei bandi pubblicati per reperire soluzioni idonee all’accoglienza notturna delle persone senza fissa dimora sono spesso risultati infruttuosi. Ciò è dovuto alle difficoltà riscontrate dai potenziali affidatari, che si trovano a dover affrontare una serie di ostacoli operativi e burocratici. Di fronte a questo scenario, il Comune sta pianificando di promuovere nuovi bandi, sia per il sistema di housing sia per formule di accoglienza più diffuse, aumentando così le opzioni disponibili per chi vive in strada.

L’importanza della collaborazione con l’Arcidiocesi e Caritas

La riunione ha visto la partecipazione attiva dei delegati dell’Arcidiocesi di Napoli e della Caritas diocesana, tra cui don Enzo Cozzolino e padre Carmelo Rauco, che hanno evidenziato la delicata situazione che vive chi è privo di un tetto. Questi rappresentanti hanno anche sottolineato un ulteriore problema, ossia il fatto che i senza fissa dimora provenienti da altre province della Campania fanno riferimento alle strutture di Napoli. Questa situazione si complica ulteriormente a causa della carenza di posti letto nelle altre aree della regione, rendendo Napoli un centro unico di riferimento per l’accoglienza.

Il contributo delle organizzazioni religiose non si limita a fornire supporto in termini di alloggio, ma si estende anche all’assistenza sociale e ai servizi di prima necessità, mostrando l’importanza di una rete di collaborazione tra pubblico e privato. L’intervento delle Caritas si è rivelato cruciale nel segnalare le necessità specifiche di questa fascia vulnerabile della popolazione e nel proporre iniziative concrete per migliorare le condizioni di vita dei senza fissa dimora.

Strategie per superare le difficoltà di accoglienza

Per affrontare le criticità emerse nell’incontro, il prefetto ha suggerito di intensificare la comunicazione riguardo ai bandi comunali, rendendoli più accessibili e conosciuti. Diffondere capillarmente queste informazioni rappresenta un passo fondamentale per incentivare la partecipazione di potenziali affidatari e risolvere così il problema della scarsità di posti. La pubblicazione di informazioni dettagliate, come previsto dalle normative, potrebbe facilitare il reclutamento di operatori disposti ad accogliere le persone in difficoltà.

Il tavolo di confronto rimarrà attivo e si aggiornerà a breve per verificare l’andamento delle iniziative già intraprese e pianificare ulteriori azioni necessarie. In questo contesto, l’impegno congiunto delle istituzioni, della Chiesa e delle organizzazioni di volontariato appare fondamentale per costruire un sistema di accoglienza più efficiente e inclusivo a Napoli.

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