Il messaggio di Luigi Fontana, esperto di longevità e salute, ha aperto un dibattito cruciale durante la seconda giornata del Forum InLife ad Ascoli Piceno. Il direttore scientifico del Charles Perkins Centre Rpa Clinic e del programma Longevità sana dell’Università di Sydney ha messo in discussione il modello attuale di assistenza sanitaria, invitando a passare dalla gestione delle malattie croniche alla promozione della salute. Secondo Fontana, una transizione questa vitale per garantire un futuro sostenibile al sistema sanitario italiano.
L’impatto della demografia sulla sanità
Nel suo intervento, Fontana ha evidenziato il cambiamento demografico in atto in Italia. Oggi, il 24% della popolazione ha più di 65 anni, una percentuale che, secondo le proiezioni, arriverà al 34,4% entro il 2050. Ha sottolineato i dati allarmanti riguardanti la salute di questa fascia di popolazione: circa il 90% degli anziani soffre di una malattia cronica e il 65% presenta due o più patologie. Questi dati pongono interrogativi seri sul futuro del sistema sanitario nazionale, già sotto pressione a causa delle risorse limitate e della crescente domanda di assistenza.
Prevenzione e stili di vita: una strategia vincente
Fontana ha messo in risalto l’importanza della prevenzione e di un approccio basato su stili di vita sani. Dalla sua ricerca in Australia emerge chiaramente che è possibile ridurre del 50% le ricoveri ospedalieri in soli tre anni. Questo risultato è ottenuto tramite un modello di medicina primaria orientato alla prevenzione, che richiede un cambiamento culturale approfondito. Per realizzare questo cambiamento, Fontana ritiene fondamentale investire nell’educazione, partendo dalle scuole di ogni ordine e grado. Allergie alimentari, attività fisica, gestione dello stress e sonno sono solo alcuni degli argomenti che dovrebbero entrare nei programmi scolastici, per formare una nuova generazione più consapevole e sana.
Ripensare il ruolo della medicina
Nel percepire la salute come un bene da preservare, Fontana sta promuovendo un ripensamento del concetto di medicina di base. Attualmente, molti si rivolgono al medico solo in caso di malattia, ma sarebbe preferibile consultarlo per mantenere uno stato di salute ottimale. Medici e professionisti della salute dovrebbero intervenire prima che le condizioni prediabetiche si trasformino in malattie conclamate, utilizzando strategie di prevenzione che vanno dalla dieta adeguata all’esercizio fisico regolare.
Differenza tra durata della vita e vita sana
Fontana, riflettendo sulla questione della longevità, ha distinto tra “lifespan” e “healthspan” . Nonostante gli esseri umani abbiano raddoppiato la propria speranza di vita, la qualità di questa vita non ha seguito lo stesso trend. Ha citato il preoccupante fenomeno dell’obesità infantile, in crescita anche nel Meridione, che potrebbe compromettere la qualità della vita futura delle nuove generazioni.
Il futuro della sanità
Secondo Fontana, esistono forti prove scientifiche che dimostrano che un terzo delle persone centenarie vive senza malattie croniche fino a quella veneranda età. Questo dato suggerisce che biologicamente non solo è possibile, ma anche fattibile invecchiare in buona salute. Prevenire le malattie croniche non sarebbe solo una questione di salute pubblica, ma anche di sostenibilità economica. Risparmiando miliardi dedicati alla cura delle patologie, si potrebbero reinvestire fondi in ambiti come la cultura, l’arte e lo sviluppo economico.
Fontana conclude con un richiamo chiaro: molte malattie croniche sono prevenibili e il futuro del sistema sanitario deve essere orientato verso la promozione della salute, piuttosto che limitarsi alla cura delle malattie. Il cambiamento è non solo desiderabile, ma necessario.