Il River to River Florence Indian Film Festival, giunto alla sua ventiquattresima edizione, si prepara a portare il meglio del cinema indiano per una settimana di eventi imperdibili a Firenze. Dal 5 al 10 dicembre, il cinema La Compagnia e altre location della città ospiteranno prime europee e italiane, insieme a incontri con ospiti di rilievo e attività collaterali. Questa rassegna si propone di esplorare la complessità e la ricchezza della cinematografia indiana, con un focus particolare su opere realizzate da talenti femminili nel settore.
Un programma ricco di eventi e opere
Con oltre venti opere in proiezione, il festival offrirà una varietà di lungometraggi, cortometraggi, documentari e web series, di cui il cinquanta per cento saranno diretti da donne. Tra i titoli più attesi c’è ‘Laapataa Ladies’, una pellicola di Kiran Rao, selezionata per rappresentare l’India agli Oscar. Questo film sarà presentato per la prima volta in Italia, promettendo di affascinare il pubblico con la sua narrazione unica.
Un’altra presenza notevole è quella di Vijay Krishna Acharya, che porterà in anteprima italiana ‘The Great Indian Family’, aprendo ufficialmente il festival. Questo film attira l’attenzione per la sua narrazione coinvolgente e la capacità di riflettere su dinamiche familiari moderne.
Fra gli altri debutti c’è ‘Logout’, un thriller che affronta il tema della crescente dipendenza dai dispositivi digitali, con la talentuosa Babil Khan come protagonista. Questo lavoro suggerisce riflessioni importanti sulla nostra relazione con la tecnologia in un’epoca in cui gli smartphone giocano un ruolo centrale nelle vite quotidiane.
In chiusura, il festival presenterà la prima europea di ‘Everybody Loves Sohrab Handa’, una commedia gialla diretta da Rajat Kapoor, figura iconica del cinema indipendente. Sarà presente l’attore Vinay Pathak, protagonista del film, dando al pubblico l’opportunità di interagire direttamente con il cast.
Documentari e tributi a grandi nomi del cinema
Oltre ai lungometraggi, il River to River Festival dedica spazio anche a una selezione di documentari. Tra questi si segnala ‘Towards Self-governance’ di Virendra Prabhakar Valsangkar, incentrato sul villaggio di Mendha-Lekha, dove la comunità vive in simbiosi con la natura, ponendo interrogativi su sostenibilità e autogoverno.
Altri titoli, come ‘P for Paparazzi’ di Divya Hemant Kharnare e ‘Dream Factory’ di Aarushi Nigam, esplorano dal vivo le esistenze dei cacciatori di celebrità e coloro che lavorano dietro le quinte dell’industria cinematografica di Mumbai. Queste opere offrono uno sguardo intimo e spesso critico su aspetti poco conosciuti del mondo del cinema indiano.
Il festival intende anche onorare Raj Kapoor, leggendario regista del cinema hindi, avvicinandosi al centenario della sua nascita con proiezioni speciali. Questo tributo sottolinea l’importanza di preservare la memoria di figure chiave del cinema indiano e di riflessioni sul loro impatto culturale.
Ricordo di Alain Daniélou e altre iniziative
Un altro anniversario significativo è quello dei 30 anni dalla morte di Alain Daniélou, storica figura francese di studi orientali. In suo onore, il festival proietterà il documentario ‘Alain Daniélou – Il labirinto di una vita’, che approfondisce il suo percorso e le sue scoperte. Il regista Riccardo Biadene sarà presente alla proiezione, arricchendo l’evento con la sua testimonianza diretta.
Queste iniziative rappresentano solo una parte del vasto programma che il River to River Film Festival ha in serbo per i visitatori. Un’opportunità unica per immergersi nella cultura indiana contemporanea e scoprire storie che sfidano le convenzioni e celebrano la diversità . La rassegna non è solo un’importante vetrina per il cinema, ma anche un momento di riflessione e dialogo culturale, in grado di attrarre cinefili e curiosi di ogni sorta.
Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2024 da Marco Mintillo