Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, insieme all’assessore provinciale alle politiche per la casa, Simone Marchiori, ha avviato un dialogo con i sindaci di 32 Comuni trentini per presentare un progetto sperimentale dedicato alla rivitalizzazione delle aree a rischio di abbandono. Quest’iniziativa mira a fornire incentivi significativi per promuovere la ristrutturazione e l’acquisto di immobili, con la speranza di contrastare il fenomeno dello spopolamento nelle zone periferiche.
Dettagli del contributo per ristrutturazione e acquisto
Il piano prevede un contributo fino al 40% della spesa per la ristrutturazione degli edifici situati nei centri storici e del 35% per quelli nelle altre aree. Per ristrutturazioni, il tetto massimo del finanziamento può raggiungere gli 80.000 euro, su una spesa ammessa di 200.000 euro. Inoltre, il progetto offre un contributo di massimo 20.000 euro per chi desidera acquistare un immobile. Questa strategia rappresenta un significativo passo avanti per incentivare la densificazione abitativa in territori storicamente marginalizzati.
I dirigenti provinciali hanno sottolineato l’importanza della convivibilità in queste zone, ritenendo che l’accesso a finanziamenti considerevoli possa essere un fattore decisivo per il rilancio demografico. L’interesse per questa misura va oltre i confini provinciali, richiamando l’attenzione anche a livello nazionale.
La cronaca dell’incontro: un confronto tra istituzioni e territori
Durante il recente incontro, Fugatti ha annunciato che una delibera definitiva dovrebbe essere approvata tra il 20 e il 25 aprile, seguita da un bando per l’attivazione del progetto. Questo momento di intercambio è servito anche per raccogliere opinioni e osservazioni dai primi cittadini, fondamentali per affinare l’iniziativa e garantire che risponda alle reali esigenze delle comunità locali. L’ascolto attivo dei sindaci permette di adattare il progetto alle specificità di ciascun territorio coinvolto.
Fugatti ha rimarcato che l’obiettivo di questa misura non è soltanto di natura immobiliare, ma vuole promuovere una maggiore coesione sociale, elemento cruciale per mantenere vive le comunità più piccole. Il presidente ha evidenziato come l’autonomia trentina debba saper attrarre e mantenere le persone nelle aree più periferiche e fragili.
Un’opportunità per i residenti e i nuovi abitanti delle zone montane
I beneficiari del piano possono essere sia persone fisiche già residenti, sia coloro che intendono acquisire il diritto di proprietà su immobili nei comuni interessati. È fondamentale sottolineare che il contributo può essere richiesto per un massimo di tre unità immobiliari. Un’altra condizione riguarda la residenza: chi ottiene il finanziamento deve stabilire la propria residenza oppure locare l’immobile a canone moderato per almeno dieci anni.
Qui entra in gioco una delle novità del progetto, che permette ai richiedenti under 45 di non essere vincolati dalla residenza nei comuni in questione, un modo per attrarre anche giovani professionisti e famiglie verso le aree montane del Trentino.
Elenco dei comuni coinvolti nell’iniziativa
Il progetto sperimentale riguarda un’ampia lista di comuni, tra cui Altavalle, Bleggio Superiore, Bondone, Borgo Chiese e molti altri. L’implementazione di questa misura sarà cruciale per affrontare le modifiche demografiche delle zones montane e dare nuovo slancio a comunità che finora avevano visto un calo della loro popolazione.
Attraverso la collaborazione tra Provincia, sindaci e cittadini, si intenta rafforzare il tessuto sociale ed economico, contrastando al contempo il rischio di spopolamento e valorizzando il patrimonio immobiliare delle aree più fragili.