Rivolta al carcere di Spini: cinque detenuti denunciati per disordini e minacce agli agenti

Rivolta al carcere di Spini: cinque detenuti denunciati per disordini e minacce agli agenti

Rivolta nel carcere di Spini: cinque detenuti armati di bastoni e bombolette incendiarie devastano la struttura, richiedendo l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare la sicurezza.
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Rivolta al carcere di Spini: cinque detenuti denunciati per disordini e minacce agli agenti - Gaeta.it

Nel pomeriggio di ieri, 12 aprile 2025, si è verificata una grave situazione di emergenza all’interno del carcere di Spini, situato a nord di Trento. Un gruppo di cinque detenuti ha organizzato una rivolta, coinvolgendo anche altri compagni di detenzione. Gli eventi hanno destato preoccupazione e hanno richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza all’interno della struttura carceraria.

La dinamica della rivolta

La rivolta ha avuto inizio al termine dell’ora d’aria, quando i detenuti, armati di bastoni ricavati rompendo alcuni tavoli, hanno devastato le attrezzature del carcere. Durante l’azione, hanno distrutto i sistemi di videosorveglianza, rendendo difficile il monitoraggio della situazione. Non solo, si sono impadroniti della sezione 3G del carcere, minacciando il personale di polizia penitenziaria in servizio, che si è trovato a fronteggiare una situazione ad alto rischio. Tra gli oggetti usati come armi, i detenuti hanno lanciato bombolette incendiarie create con gas da campeggio, usate normalmente per cucinare nelle celle.

La scena ha creato un clima di tensione che ha messo in allerta l’amministrazione penitenziaria, spingendo i dirigenti a chiedere un’azione rapida per ripristinare la calma.

L’intervento delle forze dell’ordine

Il dirigente del carcere, comandante Mariano Salvatore, ha coordinato le operazioni per riportare la sicurezza all’interno della struttura. A seguito della richiesta di supporto, sono intervenute altre forze di polizia, oltre ai colleghi della polizia penitenziaria provenienti dalle Circondariali di Verona e Bolzano. L’obiettivo principale era quello di garantire la sicurezza non solo dei detenuti, ma anche degli agenti e del personale che operano nella struttura.

Dopo un’azione di contenimento, l’ordine è stato ripristinato senza ulteriori danni. Le manovre adottate hanno permesso di prevenire il diffondersi della violenza e di gestire la situazione in modo efficace. Alcuni detenuti coinvolti nella rivolta sono stati isolati e portati via dalla sezione di origine per evitare nuove tensioni.

Conseguenze della rivolta e situazioni legali

A seguito della rivolta, i cinque detenuti di origine maghrebina coinvolti sono stati denunciati per i disordini provocati, e il loro caso verrà esaminato in un’udienza di rito direttissimo. Si tratta di una procedura giuridica che consente una rapida pronuncia da parte del giudice, considerando il carattere grave delle accuse. I detenuti denunciati sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie, per garantire maggiore sicurezza e per prevenire altri possibili eventi di rivolta.

La situazione al carcere di Spini mette in evidenza le sfide che le istituzioni penitenziarie devono affrontare quotidianamente nella gestione della sicurezza e del benessere all’interno delle carceri. L’episodio sarà sicuramente oggetto di analisi, in particolare per i possibili miglioramenti da apportare alle misure di sicurezza e di gestione delle emergenze.

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