Un episodio di violenza ha scosso il carcere minorile ‘Fornelli’ di Bari, dove attualmente si sta vivendo una rivolta. La notizia è stata riportata da Federico Pilagatti, segretario regionale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. L’azione violenta è iniziata in seguito a un’aggressione che ha coinvolto alcuni detenuti minorenni, i quali hanno attaccato a calci e pugni i poliziotti in servizio, causando loro ferite significative.
Gli eventi che hanno portato alla rivolta
La situazione al carcere Fornelli è degenerata rapidamente quando un gruppo di detenuti ha aggredito gli agenti di polizia penitenziaria. Gli agenti, nonostante le violenze subite, sono stati in grado di lasciare la sezione e sono stati portati al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie. Le aggressioni non si sono fermate solo agli operanti, poiché i detenuti hanno anche danneggiato mobili e apparecchiature all’interno della struttura. Attualmente, i rivoltosi si trovano ancora all’interno della sezione, rendendo la situazione estremamente instabile.
Il segretario del Sappe ha evidenziato l’importanza di affrontare con serietà il tema delle aggressioni all’interno delle carceri, sottolineando come il personale penitenziario si trovi a operare in un contesto di crescente pericolo. Ogni operatore ha il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e protetto, ed è fondamentale che si prendano misure per garantire la loro sicurezza.
Le reazioni istituzionali e sindacali
Il Sappe ha lanciato un appello alle autorità competenti, chiedendo un intervento immediato per riportare la calma nel carcere. Grande preoccupazione è stata espressa riguardo alla gestione delle istituzioni penali minorili, con l’invito a rivedere le strategie e le politiche attuate per affrontare la criminalità giovanile. La rivolta al Fornelli rappresenta un chiaro segnale che le misure attuali potrebbero non essere sufficienti per garantire la sicurezza sia degli operatori che dei detenuti stessi.
In questo contesto, emerge la necessità di un dibattito più ampio riguardo le politiche penali minorili. Il segretario del Sappe ha inoltre criticato l’atteggiamento di alcuni “buonisti” che auspicano la chiusura delle carceri minorili, sostenendo che simili posizioni possano compromettere la sicurezza pubblica. Secondo Pilagatti, è fondamentale che si adottino misure adeguate per affrontare seriamente i reati, indipendentemente dall’età degli autori.
Considerazioni sulla giustizia minorile
La questione della giustizia minorile è complessa e suscita opinioni contrastanti. Da un lato, si riconosce l’importanza di offrire ai minori la possibilità di riabilitarsi, ma dall’altro si sottolinea come, in alcuni casi, le punizioni non siano proporzionali ai reati commessi. Pilagatti ha sollevato interrogativi su come i minori, grazie alla loro età , possano spesso sfuggire a conseguenze penali che in altri paesi sarebbero imposte senza esitazione.
Proponendo un confronto con altre nazioni come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, si evidenzia che qui la questione della giustizia minorile è affrontata con misure diverse, suggerendo che potrebbe essere utile rivedere l’approccio attuale in Italia. Le recenti violenze al carcere Fornelli forniscono un contesto urgente e necessario per questa riflessione, sottolineando le sfide da affrontare nel sistema penale minorile e la richiesta di una risposta adeguata e tempestiva.