L’integrazione delle tecnologie digitali nelle aziende sta dando vita a una vera e propria rivoluzione industriale, spinta ulteriormente dall’emergere dell’intelligenza artificiale. Questo scenario richiede un ripensamento del rapporto uomo-tecnologia, dando vita a un modello denominato Società 5.0. In questo contesto, l’innovazione e le competenze diventano cruciali per il futuro economico dell’Italia e dell’Europa. Lo studio “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in **Italia e in Ue“, realizzato da Teha Group in collaborazione con Philip Morris Italia, offre un’analisi approfondita su come il nostro Paese possa diventare un protagonista nel panorama europeo.
la nuova era della società 5.0
il concetto di società 5.0
La Società 5.0 si presenta come una risposta alle sfide del mondo contemporaneo, dove la tecnologia non si limita a svolgere compiti automatizzati, ma diventa un abilitatore di nuove opportunità per cittadini e aziende. In questa nuova configurazione, la centralità dell’individuo è fondamentale. Si tratta di un passaggio culturale e sociale che si traduce in modelli di lavoro e vita più sostenibili e inclusivi.
L’integrazione di sistemi intelligenti nella quotidianità offre potenzialità senza precedenti, in particolare per il settore della produzione e dei servizi, dove l’interazione tra uomo e macchina può aumentare drasticamente la produttività e la qualità . La Società 5.0 è quindi non solo un concetto industriale, ma una visione di futuro che abbraccia i temi dell’innovazione sostenibile, dell’etica tecnologica, e della responsabilità sociale.
l’importanza di un New Deal delle competenze
Al fine di realizzare questa transizione, è essenziale sviluppare un New Deal delle competenze, che permetta all’Italia di recuperare il terreno perso rispetto ad altri paesi europei. Lo studio condotto da Teha Group ha mappato dettagliatamente le necessità per un adeguato sviluppo delle competenze, proposta cruciale nel processo di digitalizzazione e innovazione del Paese. L’interazione tra settore pubblico e privato diventa quindi indispensabile, con l’obiettivo di formare risorse umane altamente qualificate, pronte a interagire con le tecnologie emergenti.
Il coinvolgimento di più di 450 aziende in un survey, ha messo in luce l’urgenza di un intervento sistematico. La digitalizzazione, infatti, deve diventare il vessillo per potenziare la competitività delle PMI italiane, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema economico. L’importanza di forme di crescita condivisa ed etica si fa quindi sempre più evidente.
il ruolo strategico delle pmi
l’ossatura del sistema economico italiano
Le piccole e medie imprese costituiscono il 97% delle aziende europee e il 98% delle aziende italiane, evidenziando il loro ruolo fondamentale nell’economia locale e nazionale. Nonostante ciò, queste realtà imprenditoriali faticano ad adottare le nuove tecnologie necessarie per competere a livello globale. La digitalizzazione di queste aziende è un elemento chiave per garantire loro non solo di sopravvivere, ma di prosperare in un mercato altamente competitivo.
Il supporto delle grandi aziende è cruciale per guidare le PMI nella transizione digitale, considerando che queste ultime hanno spesso risorse limitate per investire in innovazione. Le filiere possono quindi svolgere un ruolo determinante, offrendo opportunità di crescita e sviluppo attraverso collaborazioni strategiche.
impatti sulla sostenibilità e produttivitÃ
Essere parte di una filiera produttiva genera non solo benefici in termini di innovazione, ma ha anche un effetto significativo sulla sostenibilità e sulla produttività delle aziende coinvolte. Gli studi dimostrano che le aziende agricole legate a filiere consolidate, come quella sviluppata da Philip Morris Italia, ottengono risultati superiori rispetto a quelle che operano in modo autonomo. In particolare, la produttività vede un incremento del 56% e la sostenibilità un aumento del 24% dove le aziende collaborano a modelli di filiera.
La combinazione di tecnologia e pratiche sostenibili rappresenta un’opportunità unica per le PMI, che possono così migliorare il loro impatto ambientale e sociale, affiancando così una crescita economica sostenibile.
costruire un futuro tramite competenze e formazione
alfabetizzazione digitale e formazione permanente
Per abbracciare pienamente le opportunità offerte dalla Società 5.0, è necessario alfabetizzare digitalmente un numero consistente di cittadini. Si stima che circa 15 milioni di italiani necessitino di competenze digitali di base, un obiettivo fondamentale per poter competere a livello europeo. Accanto a questo, è imperativo offrire percorsi di formazione continua per la forza lavoro già presente, consentendo così un aggiornamento costante in linea con le esigenze del mercato.
La formazione in entrata deve essere accompagnata da un Piano Marshall delle competenze, che preveda investimenti significativi nella formazione universitaria e professionale nel settore ICT. Si tratta di un passo necessario per saturare il fabbisogno di professionisti in grado di guidare l’innovazione nel nostro Paese.
una strategia pubblico-privato per la digitalizzazione
Affinché questa strategia possa essere efficace, è importante creare un ambiente favorevole alla collaborazione tra enti pubblici e aziende private. Le normative devono sostenere e stimolare investimenti e iniziative collaborative, creando un ecosistema che promuova la formazione e l’innovazione. Tale approccio è indispensabile non solo per garantire la competitività dell’Italia, ma anche per favorire l’emergere di innovazioni che possano diventare modelli per il mercato europeo.
In sintesi, la realizzazione della Società 5.0 richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine, volta a integrare tecnologia, innovazione e competenze, per un futuro prospero e competitivo per il nostro Paese.