La Regione Lazio ha lanciato una strategia innovativa per contrastare la devastazione delle coltivazioni locali causata dalla cimice asiatica. L’assessore all’Agricoltura e al Bilancio, Giancarlo Righini, ha avviato questa iniziativa in collaborazione con l’agenzia regionale ARSIAL, l’ENEA e l’Università degli studi della Tuscia, introducendo il Trissolcus japonicus, conosciuto come “vespa samurai”.
Una soluzione sostenibile ai danni agricoli
La presenza della cimice asiatica ha provocato danni considerevoli alle coltivazioni nel territorio laziale, richiedendo una risposta efficace e sostenibile. La vespa samurai rappresenta un’alternativa ecologica poiché è un parassita naturale della cimice asiatica, riducendone la proliferazione e contribuendo al ripristino dell’equilibrio ecologico.
Il primo rilascio e i piani futuri
Il primo rilascio della vespa samurai è avvenuto nella regione dei Cimini, coinvolgendo diversi comuni. Il prossimo lancio è programmato per l’11 luglio in altre aree. Ogni rilascio prevede l’introduzione di femmine e maschi di Trissolcus japonicus, con un secondo lancio previsto a distanza di venti giorni per ottimizzare l’efficacia dell’intervento.
Le dichiarazioni delle istituzioni
L’assessore Giancarlo Righini ha sottolineato l’impegno della Regione Lazio nella lotta biologica alla cimice asiatica, mirando al ripristino dell’equilibrio ecologico e alla riduzione dei danni alle colture, in risposta alle richieste dei produttori e delle autorità locali. Il Commissario di ARSIAL, Massimiliano Raffa, ha evidenziato l’importanza di difendere le coltivazioni tramite l’introduzione della vespa samurai, auspicando benefici significativi nell’ambito della protezione delle campagne regionali.