Un nuovo progetto artistico si è materializzato grazie alla collaborazione tra Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo. «Il dominio della luce» è un album strumentale che va oltre la musica, abbracciando la scrittura, la scienza e le arti visive. Disponibile dal 25 aprile in formato fisico e digitale, il lavoro si presenta come un concept che intreccia suoni e parole per raccontare le contraddizioni dei nostri tempi.
Un libro in parallelo al disco: un progetto editoriale e musicale insieme
Quello che rende «Il dominio della luce» un progetto unico è l’uscita simultanea di un libro che accompagna l’album. I due prodotti vengono proposti in un’edizione Supergatefold, con un vinile nero da 180 grammi. La dimensione letteraria completa quella musicale, dando alle riflessioni un corpo più ampio e articolato.
Il libro raccoglie testi e contributi di diversi autori e figure culturali coinvolte nel progetto, amplificando il dialogo sulle tematiche affrontate dall’album. La pubblicazione nasce dall’idea di creare un legame forte tra parola scritta e musica strumentale, per offrire un’esperienza sensoriale e intellettuale combinata.
Un album pensato come colonna sonora e progetto multidisciplinare
Il disco che Angelini e D’Erasmo hanno realizzato si distingue per la sua natura strumentale, sviluppata come se fosse un accompagnamento sonoro di un film. L’uscita è programmata per il 25 aprile, scelta non casuale, un dettaglio sottolineato dallo stesso Angelini. Il progetto vuole stimolare una riflessione attenta sul presente, espressa attraverso contributi provenienti da scrittori, scienziati, astronomi e psichiatri. L’intento non si limita solo a offrire un insieme di brani, ma a costruire un dialogo tra diverse forme di conoscenza.
Gli autori hanno lavorato oltre due anni a questo album, definendolo un oggetto “magico e misterioso”, che fonde musica e letteratura in un unico contenuto. L’idea di raccontare lo scontro tra luce e ombre della realtà attuale emerge come un tema portante necessario, quasi una responsabilità da parte di chi fa arte a metà strada tra musica e messaggio.
Una rete di collaborazioni tra artisti, scrittori e scienziati
Angelini e D’Erasmo hanno coinvolto un gruppo eterogeneo di collaboratori, tra musicisti, scrittori, filosofi, registi e attori. Tra i nomi ricordiamo Federico Baldi, Sandro Bonvissuto, Vasco Brondi, e Enrico Gabrielli, mentre dal mondo della letteratura arrivano Chiara Gamberale e Paolo Nori. Non mancano figure del rap come Gemitaiz e volti della scena teatrale come Filippo Timi. La varietà degli artisti arricchisce il progetto con personalità che riflettono diverse esperienze creative.
Angelini racconta come l’idea iniziale di D’Erasmo di chiamare alcuni amici, come Timi e Gamberale, abbia gradualmente ampliato l’iniziativa. Da qui è arrivato il contributo di scienziati e astronomi, come Luigi Pievani e Andrea Peri, per offrire una dimensione anche fondata su dati e riflessioni scientifiche. Questo allargamento ha dato al lavoro una complessità che attraversa più mondi artistici e culturali.
L’arte visiva di gianluigi toccafondo come elemento centrale
L’aspetto visivo del progetto occupa una posizione centrale grazie all’intervento di Gianluigi Toccafondo, artista e illustratore sammarinese. Le sue opere pittoriche accompagnano e dialogano con la musica e i testi, impreziosendo sia la copertina del disco che le pagine del libro.
Il lavoro di Toccafondo offre un volto visivo all’intero progetto, contribuendo a definire l’atmosfera sofisticata e riflessiva che Angelini e D’Erasmo hanno voluto trasmettere. La sua presenza conferma la natura multidisciplinare del lavoro e l’attenzione a ogni dettaglio estetico, tracciando un’unione tra suoni, parole e immagini.
La genesi del progetto e la passione condivisa per Nick Drake
Il percorso artistico di Angelini e D’Erasmo si è consolidato in anni di collaborazione, a partire dalla comune ammirazione per il cantautore Nick Drake. Già nel 2005 i due avevano dedicato un album a Drake, intitolato «PongMoon», che rievocava il singolo “Pink Moon”. Questa influenza ha segnato il loro modo di concepire la musica, in equilibrio tra narrazione e atmosfera sonora.
Il nuovo lavoro, nato dopo una lunga riflessione anche sulla responsabilità culturale di chi crea musica, prende la forma di un concept che vuole raccontare con precisione il clima sociale e umano degli ultimi anni. Angelini sottolinea come, raggiunti i cinquant’anni, gli artisti debbano prendere coscienza dell’impatto delle proprie scelte, anche se si tratta semplicemente di suonare una canzone, che rimane comunque un gesto politico.