Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, ha recentemente espresso le sue posizioni in un evento tenutosi a Viterbo, organizzato dalla sua associazione “Noi con Vannacci”. Le sue dichiarazioni hanno sollevato un acceso dibattito riguardo a temi di sovranità, identità culturale e i diritti di cittadinanza. L’eurodeputato ha chiarito le sue idee in un’intervista, rispondendo a varie critiche e posizioni contrarie.
La scelta del nome dell’associazione e la sua collocazione politica
Vannacci ha esordito sulla scelta del nome della sua associazione, chiarendo di non averla decisa personalmente. Ha specificato che, nonostante l’invenzione attribuita dalla stampa di sinistra di un presunto "partito", il suo obiettivo rimane quello di coagulare consensi intorno alle sue idee, soprattutto all’interno della Lega. “Chi decide di unirsi a me condivide la mia visione e il mio percorso politico,” ha commentato, evidenziando l’importanza della convergenza di intenti tra i membri del suo movimento.
L’eurodeputato ha poi sottolineato come non escluda la possibilità di ampliare le sue competenze, utilizzando un paragone con la potenziale apprendimento della ricetta della torta di mele. Questo punto è stato per lui un modo per esprimere la sua apertura alle opportunità future pur mantenendo la sua attuale posizione politica.
Il concetto di sicurezza e il rispetto dell’identità culturale
Nei suoi interventi, Vannacci ha affrontato la questione della sicurezza e dell’ordine pubblico, sostenendo che le sue affermazioni non devono essere considerate estremiste. Ha infatti dichiarato: “Ritenere che ogni cittadino abbia diritto a vivere in una società sicura non è un’idea estrema.” Vannacci ha anche fatto notare che la punizione dei reati è una necessità sociale: "Chi commette crimini deve essere perseguito".
Un altro tema che Vannacci ha trattato è quello dell'identità nazionale. A questo proposito, ha affermato con forza che “l’identità dei popoli deve essere rispettata” poiché è fondamentale preservare la cultura, le tradizioni e i costumi. Secondo Vannacci, il rispetto per le differenze culturali è un pilastro della coesione sociale e della sicurezza nazionale.
La posizione sullo ius scholae e il diritto di cittadinanza
Uno degli aspetti più controversi del suo intervento è stato il suo punto di vista sullo ius scholae. Ha contestato l’idea di una cittadinanza automatica per i bambini nati in Italia da genitori stranieri, esponendo che tale pratica è adottata principalmente in nazioni come Stati Uniti e Canada, dove esiste una forte necessità di immigrazione. Secondo Vannacci, in altri paesi, la tradizione si è orientata verso il principio dello ius sanguinis, legato a una visione di appartenenza culturale e patrimoniale.
“Conquistare la cittadinanza richiede un impegno,” ha affermato, suggerendo che dovrebbero esserci test specifici, come la conoscenza dell’inno nazionale, per dimostrare l’adeguatezza alla vita sociale del Paese. Vannacci ha così ribadito la sua visione di una cittadinanza che deve essere guadagnata e non concessa come un diritto automatico.
La stabilità del governo italiano: l’ottimismo di Vannacci
Nel concludere il suo intervento, Vannacci ha dimostrato ottimismo riguardo alla stabilità del governo italiano, affermando che continuerà a resistere malgrado le opinioni divergenti. “Rosicate quanto volete, ma il governo italiano durerà,” ha dichiarato, accentuando l’importanza dell’unità e della determinazione da parte delle forze politiche che lo sostengono. Questo messaggio rappresenta un chiaro segnale della sua volontà di affrontare le sfide politiche con fermezza e convinzione.
Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Marco Mintillo
