RoboCup: la competizione globale di robotica con il team italiano di Sapienza all'assalto dell'Olanda

RoboCup: la competizione globale di robotica con il team italiano di Sapienza all’assalto dell’Olanda

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RoboCup: la competizione globale di robotica con il team italiano di Sapienza all'assalto dell'Olanda - Gaeta.it

In Olanda, si è svolta la RoboCup, un’importante manifestazione globale dedicata alla robotica, dove partecipano squadre di ingegneri e studenti provenienti da ogni parte del mondo per sfidarsi in competizioni innovative, tra cui quella calcistica. Per la seconda volta, due studenti dell’Università Sapienza di Roma, Valerio Spagnoli e Eugenio Bugli, hanno rappresentato l’Italia in questa avvincente competizione, portando con sé la speranza e l’orgoglio di un’intera nazione. Il loro viaggio a questa manifestazione è costellato di sfide tecniche e importanti traguardi, che hanno segnato un’altra tappa di un percorso in crescita.

Cos’è la RoboCup e le sue categorie

Una vetrina globale per la robotica

La RoboCup non è solo un torneo di robotica, ma un vero e proprio mondo a sé stante, dove si confrontano le menti più brillanti nel campo dell’ingegneria e della programmazione. A differenza di altre competizioni, la RoboCup si propone di avanzare le ricerche e le tecnologie necessarie per la robotica utilizzando le immagini di uno sport straordinariamente popolare: il calcio. “È un mondiale di robotica a cui partecipano nazioni da tutto il mondo: noi, Germania, Cina, Giappone e Sud America”, racconta Valerio, evidenziando la portata internazionale di questo evento.

Oltre alla categoria calcistica, esistono altre aree di competizione come il Rescue, dove i robot vengono utilizzati per missioni di salvataggio, e At Home, dove i robot aiutano le persone nelle faccende domestiche. Queste varie categorie offrono un quadro completo delle potenzialità della robotica nel quotidiano. Senza dubbio, la RoboCup Soccer è la competizione principale, ma il suo valore risiede anche nelle sotto-leghe, come la SPL , che permette ai partecipanti di utilizzare lo stesso tipo di robot, il Nao. Quest’uniformità consente un confronto equo, concentrato sulle capacità di programmazione e strategia.

Competizione calcistica tra robot

Nella SPL, le squadre si sfidano in un torneo che simula un campionato calcistico, completo di una Challenge Shield e di una Champions Cup, simile a una serie A con dieci squadre. Stando a quanto affermano Eugenio e Valerio, la competizione è altamente strutturata, con un sistema di ranking che determina chi avanza in base alle performance nel corso dei match. “Dopo un periodo di set-up, ci siamo immediatamente immersi nella competizione, avendo l’opportunità di giocare due partite al giorno”, dice Eugenio, descrivendo l’intensità di questa esperienza.

Il percorso del team italiano

Un traguardo da record per l’Italia

L’esperienza di Valerio e Eugenio alla RoboCup è stata carica di aspettative e sfide, e i risultati finora parlano chiaro. Con un terzo posto nella fase preliminare, hanno raggiunto il miglior risultato per il team dell’Università Sapienza da quando i robot hanno iniziato a partecipare. “Purtroppo, siamo stati un po’ sfortunati nel sorteggio del quarto di finale, e alla fine abbiamo chiuso al quinto posto nella classifica generale”, spiega Valerio, evidenziando un percorso di alto livello anche se non privo di ostacoli.

Oltre alla competizione calcistica, hanno ottenuto buoni risultati anche nella Technical Challenge, dove hanno dovuto affrontare una prova 2 contro 2. Qui, i robot dovevano interagire autonomamente e sincronizzarsi tra di loro, mettendo a disposizione le capacità di coordinamento apprese attraverso la programmazione. “In questa sfida siamo arrivati terzi, segno che il lavoro che stiamo facendo in questi mesi è fruttuoso”, afferma Eugenio, con grande soddisfazione.

Le competenze sviluppate

Il team di Sapienza non è solo un gruppo di studenti, ma rappresenta un’aggregazione di talenti che insieme cercano di spingere oltre i confini della tecnologia robotica. La loro attività si concentra nella programmazione del software necessario per far muovere i robot sul campo da gioco, creando algoritmi che permettono ai robot di percepire l’ambiente circostante e di interagire con esso. “Siamo l’unico team italiano in questa competizione e ci occupiamo di sviluppare il codice che permette ai robot di giocare a calcio, dagli algoritmi di percezione dell’ambiente fino ai comportamenti per ogni ruolo”, spiega Valerio.

Durante l’evento, i due studenti hanno avuto l’opportunità di imparare e affinare conoscenze che vanno oltre la semplice programmazione, acquisendo competenze pratiche cruciali per la loro formazione. “L’esperienza è stata incredibile. Ci ha permesso di confrontarci con realtà diverse e di apprendere da esperti di tutto il mondo”, afferma Eugenio, sottolineando l’importanza di tale confronto in un campo in rapida evoluzione.

La ragione dietro a questa sfida

L’importanza del calcio per la robotica

Molte persone si chiedono perché ci sia la necessità di far giocare dei robot a calcio. Valerio spiega che l’intelligenza artificiale ha preso piede in modo massiccio dal 1997, quando sistemi come IBM Deep Blue hanno mostrato le potenzialità dei computer nel battere l’uomo in giochi come gli scacchi. Tuttavia, il calcio è ben più complesso. “È un gioco ricco di variabili, ostacoli e dinamiche, che offre sfide uniche rispetto ad altri sport statici”, dice.

La scelta di un gioco così popolare come il calcio non è casuale: è una piattaforma ideale per far avanzare la ricerca nell’intelligenza artificiale, stimolando l’innovazione. La competizione non si limita a una semplice serie di match, ma ogni squadra è anche tenuta a presentare pubblicazioni sulle ricerche che hanno condotto, evidenziando l’importanza di contribuire al progresso scientifico.

Ogni relazione e interazione tra robot durante il gameplay rappresentano un’opportunità per testare nuove strategie di programmazione e intelligenza artificiale, creando un ambiente di apprendimento continuo per i partecipanti. Questo dimostra che la RoboCup non è solo una sfida sino al suono finale del fischio, ma una vera e propria fucina di idee e innovazioni nel campo della robotica, tutto mentre si esprime un forte “spirito di squadra” tra i partecipanti.

Un viaggio verso il futuro della robotica

Il percorso del team dell’Università Sapienza di Roma nella RoboCup quest’anno rappresenta solo un passo in un lungo viaggio verso l’innovazione nel campo della robotica. Un’avventura ricca di esperienze, formativa e motivante, che dispiega davanti a loro un futuro luminoso in cui la tecnologia continua a spingersi verso nuovi orizzonti, in comunione con la scienza e la ricerca.

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