Roma 1960: l'epica Maratona di Abebe Bikila e il contesto politico degli Olimpici

Roma 1960: l’epica Maratona di Abebe Bikila e il contesto politico degli Olimpici

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Roma 1960: l'epica Maratona di Abebe Bikila e il contesto politico degli Olimpici - Gaeta.it

La XVII Edizione dei Giochi Olimpici di Roma nel 1960 ha rappresentato un momento di grande importanza non solo per l’evento sportivo ma anche per il rapporto tra cultura e geopolitica del tempo. In questo contesto, si inserisce la storia di Abebe Bikila, maratoneta etiope che, correndo scalzo, compì un’impresa straordinaria. Esploriamo il significato di questa manifestazione e le sue implicazioni storiche.

Un’edizione Olimpica carica di tensioni politiche

La situazione mondiale nel 1960

I Giochi Olimpici di Roma, che si sono tenuti dal 25 agosto all’11 settembre 1960, sono stati influenzati da una pesante atmosfera politica. Negli anni precedenti, la Guerra Fredda aveva alimentato tensioni tra le superpotenze, con eventi come il volo di spionaggio di Francis Gary Powers, catturato in URSS. Inoltre, in Europa, la costruzione del Muro di Berlino stava per dividere la Germania e il mondo intero sotto l’ombra del conflitto ideologico.

Tuttavia, l’edizione romana si è svolta senza il dramma che caratterizzò le successive edizioni, come il massacro di Monaco del 1972 o le violenze di Città del Messico del 1968. Nonostante le preoccupazioni, i Giochi si sono rivelati un successo, con sportivi provenienti da tutto il mondo che hanno potuto competere in un’atmosfera di relative tranquillità.

La maratona di Roma: storia e origini

La leggenda di Fidippide

Il termine “maratona” deriva dalla leggenda di Fidippide, un messaggero greco che corse dalla battaglia di Maratona ad Atene per annunciare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani nel 490 a.C. Secondo la tradizione, dopo aver portato il messaggio “Nenikékamen“, Fidippide morì sfinito dalla fatica, diventando un simbolo di sacrificio e determinazione.

Michel Bréal, un filologo francese, e Pierre de Coubertin, il fondatore dei Giochi Olimpici moderni, introdussero la maratona nel programma olimpico nel 1896. La distanza ufficiale è stata fissata a 42,195 chilometri, che oggi è sinonimo di grande resistenza e dedizione atletica.

La leggendaria performance di Abebe Bikila

L’atto eroico di un maratoneta

Il 10 settembre 1960, la maratona si discosta dalle tradizionali partite nello stadio, partendo dalle strade di Roma. Tra i 69 concorrenti, Abebe Bikila, etiope e sconosciuto agli occhi del grande pubblico, corre scalzo dopo aver distrutto le sue scarpe durante gli allenamenti. Nonostante non fosse il favorito, Bikila dimostrerà di essere un corridore straordinario.

La gara si svolge in una Roma magica, sotto la luce della luna e tra entusiasti spettatori. L’atleta etiope affronta il percorso da Campidoglio a Circo Massimo, staccandosi dal gruppo nei primi chilometri per affrontare i restanti 31 in solitaria. Passando davanti all’obelisco di Axum, un simbolo della storia coloniale italiana, Bikila vive un momento di grande emozione e significato personale.

All’arrivo, il suo tempo di 2 ore, 15 minuti e 16 secondi segna una nuova epoca per la maratona, battendo il precedente record di Emil Zatopek. Questo trionfo non solo fa di Bikila il primo africano a vincere la maratona olimpica, ma celebra anche il coraggio e la resilienza del suo popolo.

L’eredità di una vittoria storica

Riconoscimenti e successi futuri

Dopo la maratona di Roma, Abebe Bikila riceve onorificenze incredibili: viene promosso a caporale nella Guardia Imperiale e riceve una casa e una macchina. La sua vittoria olimpica non è stata solo il coronamento della sua carriera sportiva, ma ha anche rappresentato un importante simbolo di orgoglio nazionale per l’Etiopia. Nel 1964, con la vittoria alle Olimpiadi di Tokyo, Bikila diventa il primo atleta a bissare il successo nella maratona olimpica.

Tragicamente, la vita di Bikila è segnata da un incidente stradale nel 1969 che lo lascia paralizzato. Tuttavia, non si arrende e continua a competere, adottando discipline per atleti paraplegici. La sua storia culmina in un funerale emozionante nel 1973, con oltre 75mila partecipanti, testimoniando l’importanza del suo contributo alla storia sportiva e culturale dell’Etiopia.

In un contesto più ampio, quindi, la maratona di Roma del 1960 rimane una pietra miliare, non solo per lo sport ma anche per il significato storico e culturale che ha rappresentato, celebrando la resilienza e la determinazione di un popolo.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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