Roma si sta muovendo con decisione verso un futuro più sostenibile. L’amministrazione capitolina ha annunciato un piano per raddoppiare le colonnine di ricarica elettrica, intensificando l’installazione di impianti “fast” che permetteranno di ricaricare le auto in tempi nettamente ridotti rispetto ai tradizionali “quick”. Questo approccio mira a semplificare l’accesso all’infrastruttura di ricarica per i cittadini e a incoraggiare l’adozione di veicoli elettrici nella capitale, rendendo la mobilità più ecologica.
Quante colonnine ci sono a Roma
Attualmente, secondo Roma Servizi per la Mobilità, nella capitale sono presenti 1055 colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Di queste, il 70% è concentrato in soli sei municipi, a testimonianza di un’ineguaglianza nella distribuzione delle infrastrutture. Il primo municipio ospita il numero maggiore di stazioni, raggiungendo 143 impianti, che rappresentano il 13,55% del totale. A seguire, il II municipio con 141 punti di ricarica, pari al 13,37%, prevede un incremento con l’aggiunta di ulteriori 74 colonnine. Il III municipio si attesta al terzo posto con 137 impianti operativi, mentre il IX municipio, al quarto posto con 130 impianti, è destinato a diventare un polo di ricarica nel prossimo futuro con ben 120 nuovi punti previsti.
Passando agli altri municipi, il X municipio conta 103 colonnine e l’VIII si ferma a 100 . Questo scenario evidenzia la necessità di una pianificazione più equa e distribuirà impianti di ricarica in tutte le zone della città, per garantire un’efficace accessibilità per tutti gli utenti.
I municipi con meno colonnine
Esaminando i municipi con il minor numero di colonnine, emerge chiaramente una differenza di risorse. Il XIV municipio detiene il triste primato con appena 17 punti di ricarica, di cui solo uno veloce, ma i piani futuri prevedono l’aumento a 40. Il XV municipio ha attualmente 25 colonnine, e sia l’XI che il XIII municipio ne contano 26 ciascuno. Il XII municipio si posiziona con 29 colonnine, mentre il municipio VI arriva a 30. Quest’ultimo, però, vedrà accrescere il numero di impianti grazie al progetto di installazione di 37 nuove colonnine, contribuendo così a rimuovere i colli di bottiglia in alcune aree.
La differente disponibilità di colonnine di ricarica tra municipi sottolinea l’urgenza di garantire infrastrutture adeguate ovunque, per evitare che alcune zone rimangano indietro nella transizione verso la mobilità elettrica e sostenibile.
Il problema della velocità della ricarica
Anche se Roma ha in programma di potenziare la rete di ricarica con 841 nuove colonnine, portando il totale a 1896, la questione della velocità di ricarica rimane critica. Attualmente, le colonnine “quick” permettono una ricarica dal 20% all’80% della batteria di un’auto elettrica in circa un’ora, e una ricarica completa può richiedere fino a due ore. Questo rappresenta un vincolo per molti utenti, i quali potrebbero non avere il tempo necessario durante le loro attività quotidiane.
Per far fronte a queste limitazioni, il piano previsto prevede un aumento significativo delle colonnine “fast”. Impianti da 50 kW possono ricaricare un veicolo in circa 30 minuti, mentre colonnine da 150 kW possono effettuare una ricarica in soli 10 minuti. Questi numeri evidenziano un cambiamento radicale rispetto alle attuali soluzioni.
Al momento, Roma ha 175 punti di ricarica veloci, corrispondente al 16,59% del totale, ma con i nuovi impianti l’offerta aumenterà a 317 colonnine, per un totale che sfiorerà il 26%. Così facendo, un veicolo potrà ricaricarsi in modo notevolmente più efficace e rapido.
Il nuovo piano distributori
Il futuro della rete di ricarica a Roma potrebbe essere ulteriormente favorito da una revisione del piano carburanti della città. Questa modifica permetterà ai gestori di impianti di carburante di aggiungere colonnine per la ricarica elettrica, senza che queste influiscano sulla superficie utile lorda dell’impianto. Un passo decisivo per incentivare la proliferazione di nuove infrastrutture e promuovere l’uso di auto elettriche a Roma, facilitando così l’accessibilità a soluzioni di ricarica per tutti i cittadini e contribuendo a un ambiente più sostenibile.