Roma, arrestato per usura e rapina un uomo di 64 anni: operazione dei Carabinieri a Porta Portese

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Roma, arrestato per usura e rapina un uomo di 64 anni: operazione dei Carabinieri a Porta Portese - Gaeta.it

Un'importante operazione dei Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese ha portato all'arresto di un uomo di 64 anni, M.P., accusato di usura, rapina, tentata estorsione e di esercizio abusivo di attività finanziaria. L'intervento è stato effettuato questa mattina in esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Roma. L'inchiesta è iniziata a settembre 2022, dopo la denuncia di una delle vittime, dando così avvio a un'indagine approfondita su un presunto giro di prestiti e richieste estorsive.

Il contesto delle indagini

L'inizio delle indagini

Le indagini sono scattate grazie alla denuncia presentata da un 58enne romano, che ha rivelato una situazione di grave disagio. Secondo quanto riportato, nel giugno del 2018, questo uomo, trovato in una fase difficile della sua vita a causa di problemi di salute della compagna e della madre, si era rivolto all'indagato per un prestito di 500 euro. Inizialmente, M.P. si era mostrato disponibile, ma il suo atteggiamento è cambiato rapidamente.

L’andamento dei pagamenti

Dopo circa un mese dall'erogazione del prestito, il 58enne ha iniziato a ricevere pressioni costanti per la restituzione della somma iniziale e degli interessi, senza mai essere informato delle condizioni chiaramente usurarie del prestito. Da quel momento, il 58enne si è trovato a pagare per anni, versando mensilmente ingenti somme di denaro. Tra il 2018 e il 2022, ha rimborsato un totale di circa 20.000 euro, un importo che supera di gran lungo il prestito originale, con un tasso d'interesse effettivo che risulta astronomico, calcolato al 917,64%.

Il modus operandi dell'indagato

Altri casi di usura

Dai risultati delle indagini, è emerso che il 64enne avrebbe utilizzato lo stesso modus operandi su almeno altre quattro persone dal 2019 al 2023. Sfruttando situazioni di vulnerabilità e bisogno, ha concesso prestiti variabili, che andavano da 500 a 4.800 euro, imponendo nel tempo tassi d'interessi significativamente elevati, compresi tra il 35% e l’80%.

Pressioni e ritorsioni

In caso di ritardi nel pagamento o mancata restituzione, M.P. ha applicato sanzioni pecuniarie che variavano tra i 90 e i 100 euro. Le modalità di pagamento erano spesso eseguite di persona sul posto di lavoro delle vittime e, in seguito, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, anche tramite trasferimenti su carte prepagate, di cui il 64enne era riuscito a impossessarsi per vie illecite. Attraverso questo sistema, sono state ricostruite transazioni per un totale di 35.260 euro, con un volume di affari illecito stimato oltre i 100.000 euro.

Il sequestro e il futuro del procedimento legale

La perquisizione dei Carabinieri

Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza di arresto, i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell'abitazione dell'indagato. Durante questa operazione, sono stati rinvenuti documenti utilizzabili per l'indagine e una somma in contante di 13.000 euro, che è stata sequestrata. La presenza di tali elementi prova ulteriormente la gravità delle accuse e il potenziale coinvolgimento in attività illecite.

Situazione legale dell'indagato

È importante sottolineare che, in base alle leggi attuali, l’indagato deve essere considerato innocente fino a un eventuale definitivo accertamento di colpevolezza in sede di giudizio. Le indagini continuano, e sarà fondamentale comprendere l'ampiezza della rete di usura e le potenziali maggiori responsabilità dell'indagato. L'operazione di oggi è un chiaro segnale di come le forze dell'ordine stiano intensificando gli sforzi per combattere attività criminali come l'usura, che minaccia il tessuto sociale ed economico della comunità.

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