L’occupazione di una scuola a Roma si è trasformata in un incubo per studenti e personale, lasciando una scia di danni e degrado. La devastazione del LICEO SCIENTIFICO MORGAGNI, situato nel quartiere Monteverde, ha destato preoccupazione e indignazione. Patrizia Chelini, la preside dell’istituto, ha descritto in modo dettagliato l’entità dei danni, mettendo in evidenza la mancanza di coerenza tra le dichiarazioni di protesta e le condizioni in cui versa la scuola. Le immagini di questa tragedia scolastica parlano chiaro, evidenziando l’importanza di affrontare il tema non solo dell’occupazione, ma anche del benessere di tutti gli studenti, in particolare quelli più vulnerabili.
Il bilancio dei danni all’interno della scuola
La situazione all’interno del LICEO SCIENTIFICO MORGAGNI è critica, come ha denunciato la preside Chelini. Diversi computer, essenziali per l’attività didattica, sono stati danneggiati, con uno addirittura bruciato. Il bilancio non si ferma qui: le porte sono state sfondate, banchi e armadietti presentano evidenti segni di vandalismo, alcuni banchi sono stati dimenticati all’aperto, esponendoli alle intemperie. Anche gli ascensori non sono più funzionanti, creando ulteriori disagi in una scuola già provata da questa situazione.
Le guardiole di sicurezza, sia interna che esterna, sono state distrutte, lasciando l’istituto in una condizione di vulnerabilità. La sporcizia regna sovrana, con scritte infondate e offensive che deturpano le pareti. Tra le scritte più allarmanti, spiccano messaggi antisemiti e parole d’odio che riflettono un clima di intolleranza inaccettabile, specialmente in un ambiente educativo. Un gesto particolarmente simbolico, e sicuramente umiliante, è stato il lancio di un vocabolario di latino in un bagno, un atto che sottolinea la mancanza di rispetto per la cultura e il sapere.
La richiesta della preside per un cambio di rotta
Patrizia Chelini ha sollevato un punto critico: non è più tollerabile che le parole scritte nei documenti ufficiali siano in contraddizione con le azioni dei manifestanti. La preside sottolinea l’importanza di abbracciare un discorso che tenga conto del disagio di tutti gli studenti. Non ci si può mettere sulla cresta dell’onda con slogan alti e la parte più fragile della comunità rimane fuori dai radar.
Groupi di studenti, in particolare coloro che presentano disabilità, non devono essere considerati un corollario delle occupazioni ma un fulcro attorno cui costruire un ambiente scolastico inclusivo e solidale. Chelini ha più volte richiamato l’attenzione su questa situazione e la sua dichiarazione è chiara: è tempo di una riflessione profonda su quali siano realmente le priorità in un contesto scolastico. I diritti di tutti devono essere garantiti e non solo quelli di chi agisce in modo distruttivo.
La difficile strada per la ripresa
Il quadro della situazione al LICEO SCIENTIFICO MORGAGNI è complesso. La conta dei danni è avviata, ma non è certo un processo veloce. Sarà necessario tempo, risorse e un impegno collettivo per ripristinare l’istituto a un livello accettabile. La scuola non è solo un luogo fisico, è un simbolo della comunità e un punto di riferimento per molte famiglie nel quartiere. L’amministrazione scolastica, insieme alle istituzioni locali, dovrà affrontare questa emergenza con urgenza.
Non sarà facile riparare i danni inflitti alle aule e alle strutture, tanto meno guarire le ferite di una comunità scolastica colpita nel segno. Tuttavia, la voce della preside e delle famiglie deve risuonare forte, con la speranza che la scuola possa tornare a essere un luogo sicuro e stimolante per tutti gli studenti. In questo momento di crisi, l’unione e la solidarietà sono più che mai necessari per ricostruire il tessuto di una scuola che merita dignità e rispetto.
Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Armando Proietti