Roma chiude il campo nomadi di via Cesare Lombroso: un passo verso l'inclusione sociale

Roma chiude il campo nomadi di via Cesare Lombroso: un passo verso l’inclusione sociale

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Roma chiude il campo nomadi di via Cesare Lombroso: un passo verso l'inclusione sociale - Fonte: Abitarearoma | Gaeta.it

La chiusura del campo nomadi di via Cesare Lombroso è un evento significativo nel percorso di integrazione sociale a Roma. Questo gesto non solo rappresenta un cambiamento tangibile per le famiglie che vi abitavano, ma segna anche una svolta nell’approccio della città al tema dell’inclusione di Rom e Sinti, seguendo le linee guida imposte dall’Unione Europea.

Il piano d’azione cittadino per il superamento del sistema campi 2023-2026

La delibera di Giunta dell’8 luglio 2023 ha approvato il “Piano d’azione cittadino per il superamento del Sistema Campi 2023-2026”, un’iniziativa che si inserisce nel contesto della strategia nazionale di “uguaglianza inclusione e partecipazione di Rom e Sinti 2021-2030”. Questa strategia, promossa dal Consiglio dell’Unione Europea, mira a integrare le comunità Rom e Sinti attraverso politiche sociali efficaci, mirate a garantire il rispetto dei diritti umani e a promuovere l’uguaglianza.

La chiusura del campo di via Cesare Lombroso rappresenta la prima realizzazione concreta di questo piano. Roma Capitale ha deciso di adottare un approccio innovativo, coinvolgendo direttamente le famiglie nel loro percorso di trasferimento e sistemazione. Grazie ad un lavoro di “accompagnamento”, tutti i 33 nuclei familiari sono stati assistiti nella ricerca di nuove abitazioni, dimostrando come l’inclusione può essere attuata senza l’uso di misure coercitive.

I dettagli del trasferimento delle famiglie

Nell’ambito della chiusura del campo nomadi, i numeri raccontano una storia di grande complessità umana. Delle 145 persone che vivevano nel campo, 36 avevano nazionalità italiana, 85 provenivano dalla Bosnia e 24 erano apolidi. La distribuzione di genere e di età tra i residenti ha rivelato la presenza di 49 donne , 39 uomini, 38 donne minorenni e 19 uomini minorenni. Inoltre, si contano 11 persone con disabilità riconosciuta, di cui 5 minori.

Quest’operazione ha comportato il trasferimento di famiglie già in lista d’attesa per alloggi popolari, mentre altre sono state sistemate in abitazioni private. Per i casi con maggiore fragilità, Roma Capitale ha attivato il circuito di accoglienza della sala operativa sociale, dimostrando l’impegno della città nel garantire un futuro dignitoso a tutti i suoi cittadini.

Attività di accompagnamento: un supporto continuo

L’assistenza fornita alle famiglie non termina con la chiusura del campo. Le azioni di accompagnamento e inclusione continueranno fino a giugno 2026, con un focus sul monitoraggio della frequenza scolastica dei minori e sulla regolarizzazione dei documenti. Si prevede anche un potenziamento degli interventi di supporto per tirocini e formazione lavorativa, che hanno l’obiettivo di incrementare le opportunità occupazionali per le persone coinvolte.

Il sindaco Gualtieri ha evidenziato come questa operazione avvenga per la prima volta a Roma senza un’ordinanza di sgombero né l’uso della forza pubblica, sottolineando l’importanza di un approccio basato sul dialogo e sul rispetto reciproco. L’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute, Barbara Funari, ha descritto il modello di “accompagnamento” come un esempio positivo da replicare, con la ferma convinzione che ascolto e inclusione possano davvero cambiare la narrazione attorno alle comunità Rom e Sinti.

Operazioni di bonifica e trasformazione dell’area

In seguito alla chiusura del campo, sono già iniziate le operazioni di pulizia e rimozione dei rifiuti, condotte dall’azienda municipale AMA. Queste operazioni comprendono il recupero di container e baracche, dimostrando un’attenzione alla salute dell’ambiente e alla sostenibilità.

Grazie a un finanziamento del PNRR, l’area prima occupata dal campo nomadi sarà oggetto di un’operazione di bonifica che trasformerà il luogo in un bosco urbano. Questo progetto non solo contribuirà alla riqualificazione del territorio, ma rappresenterà anche un’importante risorsa per la comunità locale, offrendo uno spazio verde, ricreativo e accessibile a tutti i cittadini romani.

Roma, con questa iniziativa, si sta ponendo come un modello di inclusione e sostenibilità, avviando un percorso che mira a garantire uguali diritti e opportunità per tutti.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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