La commemorazione della strage di Acca Larentia si è svolta a Roma il 7 gennaio 2025, richiamando l’attenzione su uno degli eventi più controversi nella storia della capitale. La strage, che costò la vita a Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni nel 1978, continua a dividere l’opinione pubblica, culminando in tensioni tra manifestanti e autorità. Durante questa giornata di memoria, le celebrazioni hanno sollevato polemiche, con il sorgere di conflitti verbali tra i cittadini e le forze dell’ordine.
La commemorazione e i suoi protagonisti
La cerimonia si è svolta nel quartiere di Acca Larentia, dove si trovano le lapidi che commemorano i tre giovani. Nella commemorazione, tra i partecipanti anche esponenti di Fratelli d’Italia, come il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. Durante l’evento, è stata deposta una corona in memoria di Recchioni, suscitando una reazione da parte di un residente del quartiere, che ha espresso il suo disappunto proprio in quel momento. Le proteste, come spesso accade in simili circostanze, hanno preso piede, portando a momenti di tensione tra coloro che esprimevano il loro dissenso e le autorità presenti.
Il clima di divisione si è intensificato quando l’uomo ha affermato, con tono provocatorio, che l’attenzione delle forze dell’ordine era stata rivolta a lui piuttosto che ai manifestanti che inneggiavano a ideologie ritenute fasciste. Un ulteriore elemento di tensione è stato rappresentato dalle diverse simbologie, comprese le croci celtiche e altri segni, che hanno connotato il panorama di manifestazioni in corso.
La risposta delle istituzioni
A fianco di Fratelli d’Italia, il comune di Roma ha partecipato attivamente ad altre celebrazioni commemorative, tra cui una delle quali guidata dall’assessore Giulio Bugarini, e una seconda a cura della Regione Lazio, presieduta da Francesco Rocca. Quest’ultimo ha ribadito l’importanza di ricordare eventi storici come questo per capire il contesto in cui si inseriscono le dinamiche sociali e politiche odierne.
Nonostante le critiche emerse, le istituzioni hanno sottolineato l’intento di dedicare uno spazio di memoria rispettoso. Ciò ha portato alla partecipazione di diverse figure politiche, tutte concordi sull’assoluta necessità di rimanere uniti nella commemorazione, anche di fronte a visioni diverse. Le affermazioni di alcuni partecipanti, che contestavano apertamente gli ideali del fascismo, evidenziano come questo evento possa fungere da collante di opinioni contrastanti.
I segni di divisione nella società
Le tensioni emerse durante la commemorazione sono indicative di un contesto sociale in cui le differenze ideologiche sono marcate. Le espressioni pubbliche di dissenso e le reazioni contro le celebrazioni ufficiali dimostrano che il ricordo della strage di Acca Larentia genera sentimenti contrastanti. Mentre per alcuni il ricordo di quei giovani è simbolo di una lotta per la libertà e la giustizia, per altri è un monito della violenza e del conflitto che ha segnato quelle pagine della storia italiana.
I manifesti con croci celtiche e l’organizzazione di eventi commemorativi puramente politici, come la deposizione della corona da parte di Fratelli d’Italia, hanno creato un contesto di intensificazione delle polemiche. La storia di Acca Larentia, quindi, continua a essere motivo di discussione e riflessione collettiva. Tuttavia, rimane centrale la necessità di promuovere un dialogo costruttivo affinché eventi del passato possano guidare verso una comprensione pacifica e condivisa del presente.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Armando Proietti