Il cambiamento climatico è una battaglia che coinvolge tutte le città e le loro amministrazioni. Roma si è posta l’obiettivo ambizioso di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, e tra le strategie chiave del piano di adattamento climatico ci sono le infrastrutture verdi. Queste non solo abbelliscono la città, ma giocano un ruolo fondamentale nella lotta per un ambiente più sano e sostenibile. Le dichiarazioni di Sabrina Alfonsi, Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti del Comune di Roma, durante gli Stati Generali delle Aree Protette Italiane, evidenziano l’importanza del verde nel contesto della strategia più ampia del Comune verso il raggiungimento della neutralità climatica.
La sfida della sostenibilità: Roma verso il 2030
Sabrina Alfonsi ha sottolineato che Roma è una delle nove città italiane e tra le 100 città europee a dover perseguire la neutralità climatica entro il 2030. La città intende arrivare a questo traguardo attraverso uno sviluppo sempre più sostenibile e il potenziamento delle aree verdi. “Senza il verde, le aree naturali protette e i boschi, questo non sarà possibile”, ha affermato, evidenziando il legame stretto tra biodiversità e benessere urbano.
Le infrastrutture verdi sono perciò un pilastro fondamentale su cui poggia l’intera strategia del Comune. Queste aree non sono solo una risorsa estetica, ma svolgono funzioni vitali per il miglioramento della qualità dell’aria, la mitigazione dell’inquinamento e la gestione delle acque piovane. Per affrontare la sfida climatica, è cruciale lavorare su piani di riforestazione e su progetti di rinnovamento urbano in sinergia con le aree naturali.
Investimenti nel verde: nuovi boschi e progetti di riforestazione
Per rendere Roma più verde e accogliente, il Comune sta attuando progetti ambiziosi di riforestazione. Alfonsi ha annunciato la creazione di 18 nuovi boschi all’interno delle aree protette della città. Questi progetti sfrutteranno i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , volto a rafforzare una dimensione ecosostenibile. Inoltre, il Comune sta collaborando con Roma Natura, un ente locale dedicato alla tutela delle aree naturali di Roma.
Tra i progetti di rilievo c’è quello del Parco di Monte Mario, che ha subito danni a causa di un incendio nell’estate scorsa. Il Comune sta attuando interventi di idrosemina per ripristinare l’area. La pineta di Castelfusano e il Parco delle Dune rappresentano altri punti cruciali su cui si concentrerà il lavoro per incrementare la biodiversità. Importante è anche la prosecuzione della collaborazione con le aree marine protette, come il Parco Naturale Marino delle Secche di Tor Paterno, che evidenzia l’approccio integrato della città verso la protezione ambientale.
La gestione dei rifiuti: dall’emergenza all’economia circolare
Nell’ambito della gestione dei rifiuti, Alfonsi ha presentato con ottimismo i progetti legati all’economia circolare. A primavera è previsto l’avvio dei lavori per un nuovo impianto termovalorizzatore a Santa Palomba, che segnerà un passo fondamentale per la città. Il primo carico di rifiuti da Roma arriverà presso l’impianto nel 2027, un traguardo che consentirà alla capitale di ottenere maggiore autonomia nella gestione dei rifiuti. Questo è particolarmente rilevante, poiché Roma ha fronteggiato per anni crisi e emergenze nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Il passaggio da un sistema di emergenza a uno di economia circolare rappresenta un obiettivo strategico per il Comune, che mira a ridurre l’impatto ambientale attraverso un uso più efficiente delle risorse disponibili. In questo contesto, il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali è essenziale per garantire una visione comune e un’implementazione efficace delle politiche in campo ambientale.
La sfida della sostenibilità per Roma è dunque una cinquantina di vie con molteplici diramazioni, tutte dirette verso un obiettivo condiviso: rendere la capitale un esempio di città verde e sostenibile per le generazioni future.
Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2024 da Sofia Greco