Roma: firmata intesa per la mostra sull’esodo giuliano-dalmata al Vittoriano

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Roma: firmata intesa per la mostra sull'esodo giuliano-dalmata al Vittoriano - Gaeta.it

La firma della convenzione fra l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia e la Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati segna un’importante occasione per rievocare un capitolo doloroso della storia italiana. Questo accordo, siglato oggi a Roma, prevede la realizzazione di una mostra temporanea dedicata all’esodo giuliano-dalmata presso il Vittoriano. Tale iniziativa si colloca nel contesto della creazione del Museo del Ricordo, sul quale si stanno compiendo significativi passi avanti.

La convenzione: i dettagli dell’accordo

Spazi espositivi e ruolo delle istituzioni

L’intesa firmata al ministero della Cultura comporta la concessione di uno spazio all’interno del Vittoriano, situato al primo livello, da parte del VIVE. Per il processo creativo e organizzativo della mostra, la Federazione degli esuli sarà responsabile della progettazione scientifica e museografica. Questa collaborazione prevede anche una condivisione continua delle fasi operative fino alla realizzazione della mostra, evidenziando un approccio sinergico tra le istituzioni.

Il ministero della Cultura, rappresentato dal ministro Gennaro Sangiuliano, ha messo in evidenza come questa mostra segni un primo passo significativo verso il Museo del Ricordo, organizzato per rendere omaggio ai martiri italiani delle foibe. Sangiuliano ha sottolineato l’importanza del progetto, con il quale si intende valorizzare un evento tragico della storia nazionale e restituire dignità alla memoria di coloro che hanno subito l’esodo.

Contenuti e accessibilità della mostra

La mostra temporanea si propone di offrire ai visitatori un’esperienza di riflessione e informazione su un episodio storico spesso trascurato. Il VIVE garantirà che l’accesso alla mostra sia totalmente gratuito, permettendo così a un pubblico vasto di partecipare a questo evento commemorativo. L’intenzione è quella di accendere un ‘faro’ sulla memoria legata al Secondo Dopoguerra e all’esodo di istriani, fiumani e dalmati, portando alla luce una parte della storia italiana che merita di essere narrata e compresa.

La selezione dei materiali espositivi sarà curata per garantire una rappresentazione fedele e rispettosa delle esperienze vissute dalle persone coinvolte. Si punterà a fornire una narrazione che emozioni e informi, rendendo accessibili storie personali e collettive attraverso oggetti, documenti e testimonianze.

Le dichiarazioni delle parti coinvolte

L’importanza della memoria secondo il ministro Sangiuliano

Il ministro Sangiuliano ha affermato che l’iniziativa rappresenta un’opportunità per rievocare la memoria degli esuli, spesso dimenticata. Con l’esposizione, già dal suo annuncio si intende riportare alla luce il ‘buco nero’ della memoria collegato a queste esperienze, superando un silenzio che ha durato troppo a lungo. La volontà è quella di dare un riconoscimento pubblico alla tragedia degli esuli, avviando un’importante riflessione sulla storia d’Italia nel contesto post-bellico.

Il messaggio della direttrice del VIVE e le prospettive future

Edith Gabrielli, direttrice del VIVE, ha evidenziato quanto sia cruciale ricordare un episodio storico così complesso e doloroso, sottolineando il valore di un’iniziativa che pacifica e unisce la memoria collettiva. Ha espresso la propria gratitudine verso le istituzioni e le associazioni coinvolte nel progetto, sottolineando il rinnovato spirito di collaborazione qui rappresentato. Renzo Codarin, presidente di Federesuli, ha accolto positivamente l’accordo, augurandosi che possa portare significativi risultati e un percorso di valorizzazione della memoria storica condivisa.

Attraverso iniziative come quella al Vittoriano, si intende costruire un futuro dove la memoria del passato possa non solo essere preservata, ma anche diventare un insegnamento per le generazioni a venire. L’esposizione non sarà solo un fatto di cronaca, ma un momento di profonda riflessione collettiva, capace di ricomporre identità storiche e culturali.

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2024 da Sara Gatti

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