Il 21 ottobre segna una data cruciale per il progetto C.A.S.A. 3, un’iniziativa innovativa che si propone di affrontare le complessità legate al tema dell’abitazione nel III Municipio di Roma. Istituito con un finanziamento di un milione di euro proveniente dai fondi del Giubileo, il progetto è frutto di una collaborazione tra l’assessorato alle politiche abitative, l’associazione “Nonna Roma” e la Fondazione Charlemagne. Attraverso diverse azioni, C.A.S.A. 3 intende fornire assistenza concreta a quelle famiglie e singoli che si trovano in situazioni di vulnerabilità abitativa.
Sportello Ada: assistenza legale e mediazione
Il progetto C.A.S.A. 3 si articola in due direttrici principali, una delle quali è l’attivazione dello sportello Ada. Questo sportello si propone di erogare assistenza legale a chi vive situazioni di sfratto. L’importanza di un tale servizio è resa evidente dall’attuale contesto abitativo romano, dove le difficoltà economiche stanno portando a un aumento delle richieste di aiuto. Lo sportello offre anche un monitoraggio costante degli sfratti, fungendo da intermediario tra inquilini e proprietari per facilitare la gestione e la risoluzione delle controversie.
In un momento critico per molte famiglie, il supporto fornito dallo sportello Ada rappresenta una rete di sicurezza. Le difficoltà legate alla mancanza di un’abitazione dignitosa non sono mai state così evidenti. La mediazione a livello giuridico può spesso fare la differenza tra un sfratto forzato e una soluzione consensuale. L’obiettivo principale è quello di instaurare un dialogo aperto tra le parti coinvolte, promuovendo una maggiore comprensione delle necessità individuali e familiari.
Cohousing sociale: spazi flessibili e comunità solidale
La seconda direttrice del progetto culminerà nella realizzazione, prevista entro il 2026, di quattro appartamenti ubicati in un immobile comunale in via Monte Fascia. Questi alloggi saranno destinati a famiglie in condizione di emergenza e sono stati progettati dall’architetta Elisabetta Matteucci. L’idea alla base di questo cohousing sociale è quella di creare spazi flessibili e accessibili che incoraggino una vita condivisa.
Gli appartamenti prevedono aree comuni, come lavanderie e cucine, che favoriscono l’interazione sociale e la creazione di legami tra i residenti. Inoltre, particolare attenzione è dedicata a mantenere uniti i nuclei familiari, permettendo anche la presenza di animali domestici, un aspetto cruciale per molte famiglie. Il design degli spazi è studiato per promuovere un’atmosfera di supporto reciproco, enfatizzando l’autonomia dei residenti mentre si offrono strumenti e risorse per affrontare le sfide quotidiane della vita.
Un aiuto concreto in un contesto di crisi
Nel contesto attuale, caratterizzato da un incremento delle difficoltà abitative e da una crescente domanda di supporto, il progetto C.A.S.A. 3 emerge come una risposta efficace a una crisi abitativa in corso. L’assessore alle politiche abitative, Luca Blasi, ha messo in evidenza l’importanza di sviluppare soluzioni temporanee che possano non solo alleviare i sintomi di questa crisi, ma anche prevenirne l’insorgere.
C.A.S.A. 3 non si limita a offrire aiuto immediato. Esso rappresenta una proposta innovativa e un modello di riferimento per iniziative simili future nella capitale. Con il sostegno congiunto di “Nonna Roma” e della Fondazione Charlemagne, il progetto si pone l’obiettivo di innovare la risposta delle istituzioni sociali alle sfide abitative contemporanee. In un panorama urbano in costante evoluzione, l’impegno di C.A.S.A. 3 si rivela essenziale per la costruzione di una Roma più inclusiva e solidale.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Marco Mintillo