La capitale italiana si trova di fronte a un’importante sfida nella riscossione delle multe elevate a cittadini stranieri. Con circa 90 mila verbali che ogni anno restano insoluti, il Comune di Roma ha annunciato una gara per affidare a un soggetto esterno il compito di effettuare una maxi operazione di recupero crediti. Questo sforzo mira a migliorare l’efficacia della riscossione delle sanzioni e a garantire che i trasgressori, sia con veicoli immatricolati all’estero che a noleggio, siano chiamati a rispettare le regole del codice della strada.
La gestione delle sanzioni a Roma
Il recupero delle multe è competenza della direzione entrate extra-tributarie, parte del dipartimento Risorse economiche di Roma Capitale. Secondo quanto indicato nel bando di gara, Roma è uno dei principali centri turistici a livello mondiale, il che porta a una crescente quantità di infrazioni al codice della strada commesse da stranieri. Non solo i residenti mostrano una certa indisciplina: anche i turisti che visitano la città , spesso a bordo di veicoli a noleggio, contribuiscono al totale delle sanzioni da recuperare. L’obiettivo è chiaro: migliorare i procedimenti di recupero crediti per garantire una maggiore conformità alle norme.
La situazione delle notifiche all’estero
Un mezzo importante attraverso cui il Comune intende risolvere il problema è il rafforzamento delle notifiche delle sanzioni agli automobilisti stranieri. Tra i paesi con cui Roma ha registrato infrazioni ci sono degni di nota come Corea del Sud, Tagikistan, Qatar e Kazakistan. Inoltre, guarendosi, si contano anche numerose infrazioni da auto con targa tedesca e francese. Tuttavia, la situazione più preoccupante riguarda i conducenti che noleggiano veicoli in Italia: nel 2022, sono state elevate 12.343 multe, mentre nel 2023 il numero è salito a 9.055 e ha toccato i 18.341 nel 2024. Ciò evidenzia un trend inaccettabile che richiede un intervento immediato.
I conducenti più indisciplinati
Un’analisi dettagliata dei verbali da recuperare mette in evidenza che i conducenti di auto con targa tedesca sono i più indisciplinati. I numeri, infatti, sono eloquenti: nel 2022, le violazioni sanzionate sono state 7.169, salite a 12.880 nel 2023 e addirittura a 17.621 nel 2024. Al confronto, i conducenti francesi occupano la seconda posizione in questa particolare graduatoria, ma i numeri per loro sono decisamente inferiori. Ciò suggerisce la necessità di strategie mirate per affrontare questa situazione.
La quantità di verbali da recuperare
Il progetto di recupero stradale è ambizioso. Negli ultimi tre anni, si è registrata una media di 90.871 verbali da recuperare, e l’attuale gara prevede di estendere questo operato per i prossimi tre anni. Si stimano circa 89.200 verbali all’anno, per un totale che si avvicina a 267.600. La sfida è significativa, ma il Comune è determinato a chiudere il cerchio sulla riscossione di queste sanzioni.
Le modalità di recupero
La gara, dal valore di 1,8 milioni di euro, ha come obiettivo primario quello di individuare un fornitore di servizi che possa rintracciare i residenti all’estero responsabili di violazioni del codice della strada. Il vincitore dovrà gestire le notificazioni delle multe e garantire il recupero dei crediti, occupandosi della richiesta dei dati anagrafici a consolati o ministeri esteri, anche di paesi al di fuori dell’Unione Europea. Le comunicazioni devono essere tradotte nella lingua del destinatario o in una delle lingue straniere più diffuse, come inglese, francese, tedesco, spagnolo, rumeno e russo, per garantire chiarezza e comprensibilità .
Le prospettive di guadagno
Chi avrà l’incarico di recuperare i verbali dovrà garantire un incasso minimo del 20% delle sanzioni affidate. Inoltre, riceverà un compenso di 7 euro, più IVA, per ogni multa recuperata, escludendo i costi di procedura. Dopo due anni dall’inizio del servizio, il Comune di Roma verificherà la percentuale di incasso e procederà con controlli annuali successivi. Il periodo fissato di tre anni rappresenta un’opportunità concreta per recuperare i fondi relativi a quasi 270 mila multe provenienti da diverse nazioni, assicurando un’afflessione alle finanze comunali incluse realtà remote come Nigeria, Uzbekistan, Azerbaigian e Tunisia.