Il 7 gennaio, o al più tardi il 9 gennaio, l’Assemblea Capitolina di Roma si riunirà per discutere e votare una delibera con un significato profondo nella lotta per i diritti delle persone LGBT+: la proposta di una sanzione per atti omobitransfobici. Promossa dal Partito Gay Lgbt+, questa iniziativa ha ricevuto il sostegno di vari consiglieri, tra cui Ferrara, Raggi, Meleo, Diaco, De Santis, Trombetti e Corbucci, rappresentanti sia del Movimento 5 Stelle sia del Partito Democratico.
La proposta della delibera
La proposta di delibera è il risultato di un lungo processo di impegno da parte del Partito Gay Lgbt+. Secondo quanto dichiarato da Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito stesso, il documento è stato realizzato con il contributo del consigliere Andrea Grassi di Morterone e dell’avvocato Marina Zela, esperta in materia giuridica. Marrazzo sottolinea che questa iniziativa è già stata adottata in vari comuni italiani, come Morterone e Caltagirone, ricevendo il supporto della maggioranza.
L’intento centrale di questa delibera è di stabilire sanzioni per chi si rende responsabile di atti o comportamenti discriminatori nei confronti della comunità LGBT+. Situazioni di aggressione e violenza, come quelle recenti avvenute a Torino e Roma, lo rendono un argomento quanto mai attuale e necessario da affrontare.
Un segnale di supporto alle vittime
Nel suo intervento, Marrazzo ha espresso la speranza che l’intera aula consiliare sostenga l’approvazione della delibera. Secondo lui, l’approvazione di questa sanzione costituirebbe un segnale chiaro e forte a favore delle vittime delle violenze e delle discriminazioni subite dalla comunità LGBT+. Vivendo in un periodo caratterizzato da tentativi di normalizzare l’odio, come quello delle recenti aggressioni, per Marrazzo è fondamentale che Roma si manifesti come una città che non tollera tali comportamenti.
Le misure previste dalla delibera
Tra le misure che il documento prevede, c’è l’adesione alla Giornata Internazionale contro l’Omobitransfobia, celebrata il 17 maggio, e il divieto di campagne discriminatorie che colpiscano non solo la comunità LGBT+, ma anche donne, persone con disabilità e altre minoranze. Viene proposta anche l’esclusione delle associazioni omotransfobiche dalle attività comunali e la promozione di campagne di informazione nelle scuole e nel sistema sanitario.
Queste azioni mirano a promuovere un ambiente di inclusione e sicurezza per tutti i cittadini. Marrazzo si è augurato che Roma possa diventare un esempio per altre città, dimostrando l’importanza di mettere al primo posto la lotta contro l’odio e la discriminazione. I prossimi passi dipenderanno dall’esito della votazione dell’Assemblea Capitolina, che si svolgerà nei prossimi giorni, ma l’attesa è palpabile e l’interesse attorno alla delibera cresce.
Ultimo aggiornamento il 4 Gennaio 2025 da Sara Gatti