Nel 2025 la città di Roma si prepara a introdurre un’agevolazione sulla Tassa sui Rifiuti , con sconti che potrebbero raggiungere fino a dieci euro. Questo cambiamento, frutto di un’iniziativa del Campidoglio, mira a rendere una tassa tradizionalmente pesante per i cittadini un po’ più sostenibile. La delibera approvata dalla giunta comunale avrà ora il suo itinerario attraverso le commissioni di Bilancio e Ambiente, per giungere al voto finale in Aula Giulio Cesare entro la fine di febbraio.
Dettagli della delibera e impatti sulle utenze
L’iniziativa prevede un abbattimento dell’1% della Tari per le utenze domestiche e del 2% per quelle commerciali, uffici e imprese. Questi cambiamenti sono stati ritenuti possibili a seguito di un miglioramento significativo nell’efficacia della riscossione, che ha visto l’emergere di morosi e utenti non registrati grazie all’allineamento delle banche dati. Attualmente, molti romani pagano la Tari anche attraverso sistemi più snelli, come modelli precompilati e domiciliazione bancaria, che hanno reso il processo più accessibile.
Con un risparmio che potrebbe arrivare a dieci euro per i cittadini, il risultato di questa politica fiscale sembra rappresentare un passo positivo, specialmente considerati i tempi di crescente inflazione. Il sindaco Roberto Gualtieri ha affermato che Roma oggi è “più pulita” rispetto a tre anni fa e ha sottolineato l’importanza di continuare su questa strada, confermando l’intenzione di portare ulteriori ribassi in futuro.
Analisi degli introiti e dell’evasione fiscale
Negli ultimi tre anni, il Campidoglio ha registrato un incremento degli introiti dalla Tari, con 642,8 milioni di euro incassati nel 2024, un significativo 53% in più rispetto al triennio precedente. Questo aumento non è stato causato da un incremento delle tariffe, ma piuttosto da una strategia attenta, mirata a combattere l’evasione fiscale e a migliorare la rilevazione delle utenze, alcune delle quali risultavano completamente sconosciute.
Le stime parlano di circa 1,5 milioni di utenze Tari comprendenti case, uffici e negozi, con la sorprendente cifra del 24% che rappresenta gli evasori, ovvero un utente su quattro che non versa il dovuto. Questi risultati evidenziano l’importanza della riorganizzazione dei sistemi di pagamento e della comunicazione diretta con i cittadini, portando a un confronto più stretto tra le informazioni in possesso del Comune e quelle dei residenti.
Passi futuri e iniziative governative
Con lo scopo di aumentare ulteriormente la lotta all’evasione fiscale, il governo italiano sta progettando una riforma dedicata al fisco locale. Questa riforma dovrebbe velocizzare le procedure di verifica e incasso delle imposte locali, tra cui spiccano Imu e Tari. L’obiettivo è di ridurre i termini per i pignoramenti da 180 a 60 giorni nel caso in cui un cittadino non adempia ai suoi doveri fiscali.
Grazie al progresso nella riscossione e alle tecnologie digitali, come l’app Io, il Comune di Roma punta a semplificare l’interazione dei cittadini con il sistema fiscale locale. Con 750mila pagamenti effettuati tramite l’app solo nel 2024, la direzione sembra promettente per una capitale che cerca di mantenere la propria efficienza nella gestione dei rifiuti e delle finanze pubbliche.
Ultimo aggiornamento il 1 Febbraio 2025 da Elisabetta Cina