Un nuovo capitolo nella saga del progetto Roma Nuoto ha preso il via, ma non senza complicazioni. Dopo un parere favorevole della Conferenza dei servizi, il piano che prevede la realizzazione di un grande parco polisportivo sembra bloccato, in parte a causa dell’apprezzamento espresso dal sindaco nei confronti di una proposta concorrente della S.S. Lazio.
Il progetto di Roma Nuoto
Il 20 dicembre scorso, la Conferenza dei servizi ha dato il via libera al progetto di Roma Nuoto, che include diverse strutture sportive come campi di padel, una piscina olimpionica, una palestra, un palazzetto del ghiaccio, e un’area commerciale con supermercato e fast food. Questa proposta ambiziosa mira a riqualificare una zona importante della capitale, portando nuove opportunità di sport e svago ai cittadini.
Tuttavia, nonostante il parere favorevole, l’iter per l’approvazione del progetto ha incontrato ostacoli. La dichiarazione di pubblico interesse, un passaggio cruciale per avanzare, non è stata ancora fornita dal Comune di Roma. Secondo quanto previsto, questa comunicazione avrebbe dovuto avvenire entro cinque giorni dal parere positivo della Conferenza dei servizi, ma l’amministrazione comunale sembra aver allungato i tempi. Questo ritardo ha acceso preoccupazioni riguardo alla fiducia nel processo e al futuro del progetto, sollevando domande su cosa comporterà per la comunità locale.
La controversia con la S.S. Lazio
Un altro fattore di complicazione si è aggiunto al già complesso scenario. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso elogi per la proposta della Lazio, una concorrente diretta di Roma Nuoto. In particolare, il 13 dicembre, dopo aver esaminato una relazione di prefattibilità presentata dai biancocelesti, Gualtieri ha dichiarato pubblicamente di essere “soddisfatto” del progetto, definendolo un bel piano. Successivamente, durante la celebrazione per i 125 anni della S.S. Lazio, tenutasi al Palazzo Senatorio, il sindaco ha ribadito la sua posizione, esprimendo un chiaro sostegno all’idea che la Lazio possa riqualificare il vecchio Stadio Flaminio, un luogo a lungo abbandonato e con potenziali storici.
Queste dichiarazioni hanno suscitato malcontento da parte del Roma Nuoto, che si sente svantaggiato e preoccupato per la parzialità del sindaco. Le esternazioni di Gualtieri sono state interpretate come una mancanza di imparzialità, creando un clima di tensione tra le due realtà sportive. Questo contesto ha evidenziato la lotta per la rivalità tra i club e ha posto interrogativi sulla trasparenza delle decisioni politiche legate alla futura destinazione di spazi pubblici a Roma.
La situazione attuale
La situazione rimane, quindi, in un limbo di incertezze. Nonostante il parere favorevole della Conferenza dei servizi, la mancanza della dichiarazione di pubblico interesse ha bloccato l’iter di Roma Nuoto. Per gli investitori, gli sportivi e gli sportivi appassionati, i ritardi burocratici possono sembrare un affronto, mentre l’attesa per una risoluzione continua a crescere. Questo scenario porta con sé un’attenzione crescente da parte della cittadinanza sull’operato dell’amministrazione comunale, soprattutto in termini di come vengono gestite e promosse le iniziative sportive nella città.
Risolutivo sarà anche il modo in cui il Comune affronterà la questione e se effettivamente una chiara priorità sarà data ad uno sviluppo equo per i progetti sportivi della città, considerando l’importanza della rivalità cittadina ma anche della necessità di nuovi spazi per il benessere della comunità. La questione è aperta, e la prossima mossa del Comune potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro delle strutture sportive nella capitale.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Armando Proietti